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martedì 12 ottobre 2010

I TRADIZIONALISTI CATTOLICI DI VERONA SUL REFERENDUM TRUFFA DEL 1866.

I TRADIZIONALISTI CATTOLICI DI VERONA SUL REFERENDUM TRUFFA DEL 1866.

pubblicata da Millo Bozzolan il giorno martedì 12 ottobre 2010 alle ore 16.35
COMUNICATO STAMPA
RIFACCIAMO (SERIAMENTE) IL REFERENDUM TRUFFA DEL 1866, ANZICHÉ CELEBRARLO

L’Arena di oggi riporta la notizia di un volantino, munito di simboli leghisti, avente ad oggetto il plebiscito truffa di annessione del Veneto all’Italia del 1866, abbinandolo al nome di Maurizio Ruggiero. Detto volantino sarebbe stato diffuso in Verona nella giornata di sabato scorso, 9 ottobre. Il consigliere comunale Salvatore Papadìa, in quota Berlusconi, sembra scandalizzato dalla più che scontata messa in discussione del processo risorgimentale, giungendo buon ultimo.
Poiché il giornale cittadino persevera da anni nella scorretta prassi di non interpellare Maurizio Ruggiero, neppure quando pubblichi notizie a lui direttamente riferite, guardandosi bene dal verificare le fonti, precisiamo quanto segue:
1 - abbiamo pubblicato ormai centinaia di migliaia di volantini sempre ed esclusivamente con simboli propri del tradizionalismo cattolico e sotto la responsabilità dei rispettivi gruppi promotori, mai avendo bisogno di coperture di partito per esprimere quel che pensiamo e sosteniamo con la massima libertà e franchezza da molti anni;
2 - nessun volantino con ad oggetto il plebiscito-truffa del 1866 è stato diffuso in questi giorni a cura di Maurizio Ruggiero o di raggruppamenti riconducibili ai tradizionalisti cattolici;
3 - alla materia dei plebisciti chi scrive dedicò uno studio, che fu utilizzato per la mostra curata da Francesco Mario Agnoli al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione nel 2000, circa le malefatte del cosiddetto risorgimento; lo studio, sottotitolato Noterelle di storia risorgimentale fu pubblicato nel 2006 ed è reperibile sul sito www.traditio.it, al link: http://www.traditio.it/SACRUM%20IMP/2008/gennaio/18/IPLEBISCITI.pdf;
4 - chi (leghista o non) ha voluto diffondere la storia della colossale pagliacciata andata in scena nel 1866 e di che lacrime e sangue grondi il cosiddetto risorgimento e tricolore giacobino, ha fatto opera meritoria e raccoglie tutto il nostro apprezzamento; proprio sabato scorso chi scrive era impegnato a Venezia in un pubblico convegno che radunava tutto l’indipendentismo veneto;
5 - quella del 1866 fu certissimamente un’annessione coatta del Veneto all’Italia, come pure dei territori che legittimamente appartenevano agli altri Stati preunitari; tutte le persone di senno lo sanno e lo sa anche il consigliere pidiellino Papadìa, dal momento che non più di un anno e mezzo fa, proprio su sua richiesta, fu il sottoscritto a fornirgli dettagliati articoli sui campi di concentramento (Fenestrelle, presso Torino e non solo) allestiti dai Savoia per detenervi e lasciarvi morire i soldati duosiciliani di Francesco II che non vollero inquadrarsi nel neonato esercito unitario sabaudo;
6 - l’idea di chiedere la rimozione delle menzognere lapidi di Palazzo Barbieri a pro del plebiscito-truffa è ottima: il sottoscritto ne ringrazia Papadìa e si farà carico di presentare detta richiesta per l’appunto il prossimo 21 ottobre all’Amministrazione comunale, a guida Lega;
7 - non finirà mai di stupire noi e la base leghista la nuova posizione di Tosi e di taluni esponenti del Carroccio su risorgimento, malaunità, tricolore, inno di Mameli: posizione neoconformista, che fa propria la vecchia propaganda ideologica liberalmassonica sui Garibaldi, Mazzini e Cavour che ci assilla fin dall’infanzia, ma a cui nessuno crede più.
Comprendiamo gli opportunismi, gli allettamenti e i compromessi del potere, ma tutto ha un limite. Celebrare l’usurpazione di centocinquant’anni fa, acclamare la falsa patria di plastica e anticattolica che ci fu imposta tra il 1859 e il 1918, disconoscere la Patria autentica, rappresentata dagli antichi Stati preunitari della Penisola, alla lunga porta solo a sbattere, come inevitabilmente succederà.
Il nostro modesto consiglio è che la Lega ascolti invece la voce dei veneti scontenti, abbia il coraggio di rimuovere le lapidi bugiarde a pro del 1866, promuova il rifacimento di quel referendum e il giorno 21 ottobre indica una manifestazione per dissociarsi dai carnefici dell’Italia tradizionale e cattolica, onde controcelebrare l’infausto risorgimento. E anche Napolitano se ne farà una ragione.

                                                                                                                                                                                       Il Coordinatore
                                                                                                                                                                               Maurizio-G.  Ruggiero

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