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venerdì 3 febbraio 2012

Centro moribondo, in arrivo una Proloco

da la Nuova Vicenza

Il centro storico di Vicenza è un mortorio, si dice. E’ vero. Ma la colpa non è soltanto delle amministrazioni che si sono succedute nei decenni. La colpa è anche dei cittadini che lo abitano, che sanno lamentarsi e basta (quando lo fanno, s’intende, perchè per lo più se ne stanno acquattati e godono quando vengono repressi quei fastidiosi ma limitati disagi da spritz, paghi del silenzio tombale che avvolge le strade sotto casa dopo le 9 di sera). Più attivi, perchè comprensibilmente pressati dal conto cassa, i commercianti, che vorrebbero più struscio e vasche, e qualcosa l’hanno ottenuto col recente piano parcheggi (più rotazione) e col nuovo park a San Biagio (costato la bellezza di 2 milioni di euro, però). Col risultato, tuttavia, di rendere più care le soste. Perennemente incazzati i ragazzi, che in centro non ci vanno perchè al confronto il deserto del Gobi è più divertente, e sempre meno ci andranno, visto che il Comune non pare interessato a ravvivare l’ambiente (vedi chiusura del Bar Borsa sotto la Basilica, vedi il menefreghismo totale per manifestazioni giovanili e musicali, nonché per le sorti di Campo Marzo).
Quando qualcuno si mette in testa di agire, allora, va segnalato e incoraggiato. Claudio Sasso, gioielliere e residente in centro da quarant’anni, si è posto l’obbiettivo di creare una Proloco del centro storico, che non c’è mai stata (la prima in assoluto in Italia è nata a Sandrigo nel 1961). Ci sono in altri quartieri, a San Bortolo, a Sant’Andrea, a Laghetto, ma non nel cuore della città. Il 12 gennaio scorso è stata fatta la prima riunione, e il sindaco Variati, socio onorario per statuto, sembra interessato, tanto che ha scelto un consigliere comunale per seguire la cosa, Rosario Vigneri. «Cerchiamo la collaborazione con l’amministrazione ma siamo assolutamente apartitici», ci ha rassicurato Sasso. Il primo gruppo di soci annovera alcune professoresse di arte, e lui stesso edita una rivista dedicata a temi artistici, Eikon Art Magazine. Nelle sue intenzioni, la Proloco dovrebbe essere «il braccio culturale del Comune per le attività del centro», sognando ambiziosamente di gestire «l’Ufficio Turistico» e anche «la biglietteria della Mostra in Basilica» di questo autunno. I fondi alle proloco arrivano dalla Regione e dall’autofinanziamento. Sasso pensa a «mini-festival musicali, a ridare a noi del luogo Piazza dei Signori invece che ai commercianti che vengono da fuori, ad una struttura fissa per i concerti a Campo Marzo».

Claudio Sasso
La proposta più esplosiva riguarda le auto, con tutto quel che significa in termini di inquinamento e posteggi: «Apriamo la zona ZTL alle macchine di sera». Sasso punta molto ad una rivista, di cui ha già preparato una sorta di numero zero, che dovrebbe parlare del centro e ospitare nelle sue pagine quel servizio di calendario eventi che svolgeva il defunto Citylights. «La faremo in ogni caso con un numero di copie minimo, ma se avremo, come spero, l’appoggio del Comune, sarebbe bello farne 5-10 mila copie da mettere in giro nei negozi, nei bar». Sasso è fiducioso: «Manca il tessuto sociale, ma la voglia di fare c’è. Noi commercianti, poi, non abbiamo scelta: stiamo morendo tutti, solo i grandi gruppi si salvano. Il casino di sera? Io abito in piazza Matteotti, sento casino anche solo se c’è gente che semplicemente parla. Bisogna trovare una forma di convivenza». Anche con gli altri commercianti (Ascom e Vetrine del Centro), si capisce. L’amministrazione, inoltre, sosterrà davvero l’iniziativa, o si limiterà a lisciarla per ragioni elettorali? Basta che si sbrighino, nel frattempo il centro muore…

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