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lunedì 28 giugno 2010
Brancher : ministro alla rinaturalizzazione
Brancher : ministro alla rinaturalizzazione Veneta veronese
giovedì 24 giugno 2010
mercoledì 23 giugno 2010
Verona ( AVIS ) San Zenon Minerbe "IL SOGNO" BROLO D'ARTISTA X EDIZIONE
Verona ( AVIS ) San Zenon Minerbe "IL SOGNO" BROLO D'ARTISTA 2010 X^ edizione
BROLO D'ARTISTA X EDIZIONE
SAN ZENON MINERBE VERONA
ore 18,00 aperto agli invitati
26 giugno 2010
-Il sogno-
L'evento “Brolo d'Artista 2010” presenta l'opera della scrittrice e fotografa veneziana Antonella Barina.
Lo spazio che l’arte gradisce è quello en plein air, dove i sogni e i bisogni trovano ascolto e diventano la molla del cambiamento, dove l’atto creativo si manifesta trasformando il punto di vista collettivo.
L'associazione Annette Ronchin crea il dialogo, lo scambio, il dono per una visione di sviluppo sostenibile che metta a sistema tutte le risorse potenziali e disponibili.
La mappa dell'isola di San Zenone di Minerbe, Verona porta i segni del suo potenziale futuro, come il DNA di una persona, interagisce con il suo unicum così il genius loci nell'estemporanea d’arte contemporanea:”Brolo d'Artista” crea l’arte relazionale, in un'area-riuso, potenziale museo o istituzione di promozione della “Civiltà fluviale”.
L'inizio dell'estemporanea del Brolo d'Artista 2010 è per le ore 18 del 26 giugno 2010 con la presentazione del tema di quest'anno, -Il sogno-. potente strumento di sopravvivenza, è risorsa personale,seguirlo appartiene all'etica di ognuno e renderlo comune è un atto generoso, di estremo coraggio.
Gli artisti ne rappresenteranno i diversi punti di vista durante l'estemporanea e previa adesione,saranno filmati; i brevi happenings così raccolti diventeranno un videoclip trasmesso in rete.
Il grande obiettivo dell'Associazione Annette Ronchin è quello di innescare processi creativi collettivi rivolti alla costruzione di un bene (benessere) comune, le informazioni sui singoli progetti realizzati sono disponibili in www.artedepaolironchin.org .Antonella Barina – Poeta, drammaturga, scrittrice, ideatrice di progetti editoriali. Viaggiatrice. Lavora con la fotografia e nel giornalismo. Nata a Venezia-Mestre nel 1954, vive nel centro storico di Venezia, con il cuore a Mistretta, in Sicilia, paese di sua madre. Dagli anni Settanta studia il mito – sul divino femminile in particolare – con ricerche e viaggi documentati fotograficamente.
La sua principale attività è da sempre la poesia (in tre i filoni: poesia dell’identità, poesia del territorio, poesia di viaggio);dall’inizio degli anni Novanta pratica quella che ha chiamato poesia olistica nella modalità specifica della shatzu-poesia. Nello stesso spirito, dopo esperienze di teatro di strada, radiofonico e per compagnie teatrali, dagli anni Ottanta promuove azioni teatrali a Venezia e in terraferma. Dagli anni Settanta edita su diverse testate racconti spesso legati ad azioni di empowerment.
Laureata operatrice culturale nel 1979 con il massimo dei voti in Comunicazioni di Massa con una tesi sul cinema all’Università di Bologna presso il Dams (Disciplina Arti, Musica, Spettacolo). Come fotografa ha tra l’altro documentato, attraversandolo, il movimento delle donne. Ha collaborato con diversi periodici, tra i quali soprattutto le testate delle donne, e lavora tuttora come giornalista professionista presso un’agenzia di stampa nazionale.
Nel tempo ha ideato diversi progetti editoriali realizzati in autoproduzione e non, tra questi la rivista multidisciplinare sulla nascita Istar e il dossier Ansa sulla Quarta conferenza mondiale Onu sulla Donna (Pechino 1995).
Dai primi anni Duemila sotto la voce Edizione dell’Autrice autoedita la propria produzione poetica e letteraria. Dal 2005, iscritta la testata come periodico bimensile al Tribunale di Venezia (aut.1503 del 10/3/2005), Edizione dell’Autrice è uscita in oltre trenta numeri e una decina di supplementi nelle collane Samizdat Poesia, Racconti per Venezia e Libretti Rotanti.
Il recital sarà accompagnato bdalle musiche originali di Franco Guidetti per chitarra acustica a tre manici: -Policromie d'ambiente-
BROLO D'ARTISTA X EDIZIONE
SAN ZENON MINERBE VERONA
ore 18,00 aperto agli invitati
26 giugno 2010
-Il sogno-
L'evento “Brolo d'Artista 2010” presenta l'opera della scrittrice e fotografa veneziana Antonella Barina.
Lo spazio che l’arte gradisce è quello en plein air, dove i sogni e i bisogni trovano ascolto e diventano la molla del cambiamento, dove l’atto creativo si manifesta trasformando il punto di vista collettivo.
L'associazione Annette Ronchin crea il dialogo, lo scambio, il dono per una visione di sviluppo sostenibile che metta a sistema tutte le risorse potenziali e disponibili.
La mappa dell'isola di San Zenone di Minerbe, Verona porta i segni del suo potenziale futuro, come il DNA di una persona, interagisce con il suo unicum così il genius loci nell'estemporanea d’arte contemporanea:”Brolo d'Artista” crea l’arte relazionale, in un'area-riuso, potenziale museo o istituzione di promozione della “Civiltà fluviale”.
L'inizio dell'estemporanea del Brolo d'Artista 2010 è per le ore 18 del 26 giugno 2010 con la presentazione del tema di quest'anno, -Il sogno-. potente strumento di sopravvivenza, è risorsa personale,seguirlo appartiene all'etica di ognuno e renderlo comune è un atto generoso, di estremo coraggio.
Gli artisti ne rappresenteranno i diversi punti di vista durante l'estemporanea e previa adesione,saranno filmati; i brevi happenings così raccolti diventeranno un videoclip trasmesso in rete.
Il grande obiettivo dell'Associazione Annette Ronchin è quello di innescare processi creativi collettivi rivolti alla costruzione di un bene (benessere) comune, le informazioni sui singoli progetti realizzati sono disponibili in www.artedepaolironchin.org .Antonella Barina – Poeta, drammaturga, scrittrice, ideatrice di progetti editoriali. Viaggiatrice. Lavora con la fotografia e nel giornalismo. Nata a Venezia-Mestre nel 1954, vive nel centro storico di Venezia, con il cuore a Mistretta, in Sicilia, paese di sua madre. Dagli anni Settanta studia il mito – sul divino femminile in particolare – con ricerche e viaggi documentati fotograficamente.
La sua principale attività è da sempre la poesia (in tre i filoni: poesia dell’identità, poesia del territorio, poesia di viaggio);dall’inizio degli anni Novanta pratica quella che ha chiamato poesia olistica nella modalità specifica della shatzu-poesia. Nello stesso spirito, dopo esperienze di teatro di strada, radiofonico e per compagnie teatrali, dagli anni Ottanta promuove azioni teatrali a Venezia e in terraferma. Dagli anni Settanta edita su diverse testate racconti spesso legati ad azioni di empowerment.
Laureata operatrice culturale nel 1979 con il massimo dei voti in Comunicazioni di Massa con una tesi sul cinema all’Università di Bologna presso il Dams (Disciplina Arti, Musica, Spettacolo). Come fotografa ha tra l’altro documentato, attraversandolo, il movimento delle donne. Ha collaborato con diversi periodici, tra i quali soprattutto le testate delle donne, e lavora tuttora come giornalista professionista presso un’agenzia di stampa nazionale.
Nel tempo ha ideato diversi progetti editoriali realizzati in autoproduzione e non, tra questi la rivista multidisciplinare sulla nascita Istar e il dossier Ansa sulla Quarta conferenza mondiale Onu sulla Donna (Pechino 1995).
Dai primi anni Duemila sotto la voce Edizione dell’Autrice autoedita la propria produzione poetica e letteraria. Dal 2005, iscritta la testata come periodico bimensile al Tribunale di Venezia (aut.1503 del 10/3/2005), Edizione dell’Autrice è uscita in oltre trenta numeri e una decina di supplementi nelle collane Samizdat Poesia, Racconti per Venezia e Libretti Rotanti.
Il recital sarà accompagnato bdalle musiche originali di Franco Guidetti per chitarra acustica a tre manici: -Policromie d'ambiente-
lunedì 7 giugno 2010
Slovenia e Croazia compongono col referendum dissidio confinario.Manca la voce dei Veneti.
ZAGABRIA - Il presidente croato Ivo Josipovic ha espresso la propria soddisfazione per la vittoria dei sì nel referendum tenuto domenica in Slovenia per il ricorso ad un arbitrato internazionale per risolvere una disputa di confine tra i due paesi. «Il successo del referendum è una vittoria importante per la Slovenia, per la Croazia e per l'Europa», ha sottolineato Josipovic in un comunicato. L'esito del referendum «permetterà ora alla Croazia di concludere i negoziati per l'adesione (alla Ue) senza che siano più ostacolati dai problemi di confine che saranno risolti da un arbitrato internazionale», ha aggiunto. A causa della disputa, la Slovenia, unico paese della ex Jugoslavia attualmente nella Ue, aveva di fatto bloccato i negoziati tra Bruxelles e Zagabria.
I RISULTATI - I cittadini dunque sloveni hanno approvato l'accordo con la Croazia che delega a un arbitrato internazionale la definizione del confine marittimo nel nord Adriatico, nella baia di Pirano. Il referendum ha visto il 51,6% dei votanti esprimersi a favore di un'intesa il cui obiettivo è mettere fine a una disputa che risale al 1991, alla fine della Jugoslavia. L'arbitrato dovrebbe chiudere un contenzioso ventennale che nel 2009 aveva spinto Lubiana a mettere il veto sull'avvio dei negoziati per l'adesione di Zagabria all'Ue. Il referendum ha visto contrapposti il premier Borut Pahor, leader della coalizione di centrosinistra che l'anno scorso ha negoziato l'accordo, e il leader dell'opposizione, Janez Jansa, che ha lamentato che l'intesa non garantisce alla Slovenia un accesso diretto alle acque internazionali nel Golfo di Trieste. L'esito del voto è stato definito «storico» da Pahor, mentre Jansa ha preferito sottolineare che il referendum ha mostrato un Paese «diviso in una materia in cum dovrebbe essere unito».
Redazione online
06 giugno 2010(ultima modifica: 07 giugno 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA
I RISULTATI - I cittadini dunque sloveni hanno approvato l'accordo con la Croazia che delega a un arbitrato internazionale la definizione del confine marittimo nel nord Adriatico, nella baia di Pirano. Il referendum ha visto il 51,6% dei votanti esprimersi a favore di un'intesa il cui obiettivo è mettere fine a una disputa che risale al 1991, alla fine della Jugoslavia. L'arbitrato dovrebbe chiudere un contenzioso ventennale che nel 2009 aveva spinto Lubiana a mettere il veto sull'avvio dei negoziati per l'adesione di Zagabria all'Ue. Il referendum ha visto contrapposti il premier Borut Pahor, leader della coalizione di centrosinistra che l'anno scorso ha negoziato l'accordo, e il leader dell'opposizione, Janez Jansa, che ha lamentato che l'intesa non garantisce alla Slovenia un accesso diretto alle acque internazionali nel Golfo di Trieste. L'esito del voto è stato definito «storico» da Pahor, mentre Jansa ha preferito sottolineare che il referendum ha mostrato un Paese «diviso in una materia in cum dovrebbe essere unito».
Redazione online
06 giugno 2010(ultima modifica: 07 giugno 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA
Donne in pensione a 65 anni già dal 2012 lo vuole l' UE
Sacconi: Commissario fermo.
Lussemburgo, 8 giu. (Apcom) - La commissaria Ue alla Giustizia e ai diritti, Viviane Reding, ha confermato ieri a Lussemburgo la sua posizione intransigente sulla necessità che l'Italia si conformi alla sentenza della Corte Ue di Giustizia sull'equiparazione dell'età pensionabile di uomini e donne nel settore pubblico. L'Italia ha avuto 20 anni, da quando sono state adottate le direttive Ue (sulla parità retributiva tra uomini e donne, ndr), per rispettare il diritto comunitario, ora dovranno mettere in ordine il loro sistema", ha detto la commissaria ad alcuni cronisti a margine del Consiglio Ue degli Affari sociali, e dopo aver avuto un incontro sull'argomento con il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. "Adesso abbiamo un'ultima sentenza della Corte di Giustizia, e in democrazia le sentenze si applicano. Abbiamo molto discusso - ha riferito la commissaria - con il ministro Sacconi e siamo arrivati alla conclusione che bisogna conformarsi alla sentenza". Quanto al poco margine consesso all'Italia per cambiare il proprio regime, con il rifiuto della transizione graduale in otto anni già prevista per l'equiparazione, Reding ha osservato: "La Corte Ue aveva intimato di procedere all'equiparazione subito, io ho chiesto di dare tempo all'Italia fino al primo gennaio 2012, mi sembra ragionevole. La Commissione è guardiana dei trattati Ue e non posso che ripetere - ha concluso - che le sentenze della Corte vanno rispettate". Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi ha confermato di essersi trovato di fronte a una "posizione molto ferma" della commissaria Ue alla Giustizia, Viviane Reding, "La Reding ha confermato l'inderogabilità, a suo avviso, del termine già segnalato nella lettera formale al governo italiano, del 2012" per avere a regime l'equiparazione, ha detto Sacconi ai cronisti. "Non c'è stato spazio per la trattativa, perché la commissaria ha confermato la negazione della gradualità" (prevista dal decreto italiano fino al 2018, ndr). Reding, insomma, ha negato "il concetto stesso" di entrata a regime graduale dell'equiparazione, sostenendo che già il 2012 è il massimo che si possa concedere rispetto all'esigenza di "immediata applicazione" della sentenza della Corte di giustizia del 2008. Intanto il Pd chiede al Governo di aprire immediatamente un confronto in Parlamento e con le parti sociali sugli interventi sul sistema pensionistico imposti all'Italia della sentenza della corte europea. Il ministro Sacconi - afferma Stefano Fassina, responsabile Economia e lavoro della segreteria del Partito Democratico torna da Bruxelles con le mani vuote, alimentando tra l'altro dubbi sulla conduzione della precedente trattativa che aveva portato a fissare al 2018 l'innalzamento dell'età di pensionamento delle donne. Il governo, invece di portare avanti riforme del welfare per liberare il lavoro femminile, coglie l'occasione per fare cassa a danno delle donne. Di fronte a questa accelerazione, l'esecutivo non può prescindere da un confronto con le parti sociali e da una spiegazione in Parlamento".
Copyright © Telecom Media News S.p.A. Tutti i diritti riservati
Lussemburgo, 8 giu. (Apcom) - La commissaria Ue alla Giustizia e ai diritti, Viviane Reding, ha confermato ieri a Lussemburgo la sua posizione intransigente sulla necessità che l'Italia si conformi alla sentenza della Corte Ue di Giustizia sull'equiparazione dell'età pensionabile di uomini e donne nel settore pubblico. L'Italia ha avuto 20 anni, da quando sono state adottate le direttive Ue (sulla parità retributiva tra uomini e donne, ndr), per rispettare il diritto comunitario, ora dovranno mettere in ordine il loro sistema", ha detto la commissaria ad alcuni cronisti a margine del Consiglio Ue degli Affari sociali, e dopo aver avuto un incontro sull'argomento con il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. "Adesso abbiamo un'ultima sentenza della Corte di Giustizia, e in democrazia le sentenze si applicano. Abbiamo molto discusso - ha riferito la commissaria - con il ministro Sacconi e siamo arrivati alla conclusione che bisogna conformarsi alla sentenza". Quanto al poco margine consesso all'Italia per cambiare il proprio regime, con il rifiuto della transizione graduale in otto anni già prevista per l'equiparazione, Reding ha osservato: "La Corte Ue aveva intimato di procedere all'equiparazione subito, io ho chiesto di dare tempo all'Italia fino al primo gennaio 2012, mi sembra ragionevole. La Commissione è guardiana dei trattati Ue e non posso che ripetere - ha concluso - che le sentenze della Corte vanno rispettate". Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi ha confermato di essersi trovato di fronte a una "posizione molto ferma" della commissaria Ue alla Giustizia, Viviane Reding, "La Reding ha confermato l'inderogabilità, a suo avviso, del termine già segnalato nella lettera formale al governo italiano, del 2012" per avere a regime l'equiparazione, ha detto Sacconi ai cronisti. "Non c'è stato spazio per la trattativa, perché la commissaria ha confermato la negazione della gradualità" (prevista dal decreto italiano fino al 2018, ndr). Reding, insomma, ha negato "il concetto stesso" di entrata a regime graduale dell'equiparazione, sostenendo che già il 2012 è il massimo che si possa concedere rispetto all'esigenza di "immediata applicazione" della sentenza della Corte di giustizia del 2008. Intanto il Pd chiede al Governo di aprire immediatamente un confronto in Parlamento e con le parti sociali sugli interventi sul sistema pensionistico imposti all'Italia della sentenza della corte europea. Il ministro Sacconi - afferma Stefano Fassina, responsabile Economia e lavoro della segreteria del Partito Democratico torna da Bruxelles con le mani vuote, alimentando tra l'altro dubbi sulla conduzione della precedente trattativa che aveva portato a fissare al 2018 l'innalzamento dell'età di pensionamento delle donne. Il governo, invece di portare avanti riforme del welfare per liberare il lavoro femminile, coglie l'occasione per fare cassa a danno delle donne. Di fronte a questa accelerazione, l'esecutivo non può prescindere da un confronto con le parti sociali e da una spiegazione in Parlamento".
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sabato 5 giugno 2010
Archeolgia: Ritrovato mercantile Veneto naufragato vicino alle Isole dalmate nel secolo XVI
Archeologia:trovato mercantile veneziano Notizia del 4 giugno 2010 - 21:55
Nei pressi di un'isola croata, era naufragato nel Cinquecento
(ANSA) - VENEZIA, 4 GIU - Un mercantile veneziano naufragato nel Cinquecento e' stato trovato a 42 metri di profondita', vicino l'isola di Mljet, in Croazia. A bordo,8 pezzi di artiglieria e un carico di ceramiche turche. Il reperto e' ora oggetto di una campagna di scavi archeologici sottomarini diretta dal Dipartimento di Archeologia subacquea dell'Istituto di Restauro Croato di Zagabria in collaborazione con un'equipe del Dipartimento di Scienze dell'Antichita' e del Vicino Oriente dell'Universita' Ca' Foscari.
Da Venezia Millo Bozzolan.
Nei pressi di un'isola croata, era naufragato nel Cinquecento
(ANSA) - VENEZIA, 4 GIU - Un mercantile veneziano naufragato nel Cinquecento e' stato trovato a 42 metri di profondita', vicino l'isola di Mljet, in Croazia. A bordo,8 pezzi di artiglieria e un carico di ceramiche turche. Il reperto e' ora oggetto di una campagna di scavi archeologici sottomarini diretta dal Dipartimento di Archeologia subacquea dell'Istituto di Restauro Croato di Zagabria in collaborazione con un'equipe del Dipartimento di Scienze dell'Antichita' e del Vicino Oriente dell'Universita' Ca' Foscari.
Da Venezia Millo Bozzolan.
giovedì 3 giugno 2010
Turchia: ucciso Vescovo vicario apostolico dell'Anatolia nato a Milano: Monsignor Luigi Padovese
Dalla radio....
"Ambasciatore Italia Carlo Marsili
Vescovo in Turchia da 6 anni, accoltellato nel suo giardino, la polizia sta interrogando il suo accompagnatore - giardiniere.
S'interesserà presto della vicenda il console onorario Italiano inviato sul posto.
Celebrò la messa in suffragio di Don Santoro anch'esso ucciso qualche anno fa.
MILANO- Ancora un sacerdote cattolico italiano ucciso in Turchia, a quattro anni dall'omicidio di don Santoro. Monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico dell'Anatolia, è stato assassinato a coltellate a Iskenderun. L'alto prelato, 63 anni, è stato ammazzato nella sua abitazione. Era stato nominato vicario dell'Anatolia l'11 ottobre 2004 e consacrato a Iskenderun il 7 novembre dello stesso anno. Non si conoscono gli autori dell'omicidio né i motivi del gesto ma, secondo l'emittente privata Ntv e anche secondo il sito del quotidiano cattolico Avvenire, Padovese sarebbe stato ucciso nella sua abitazione dal suo autista. Un «fatto orribile», «incredibile», «siamo costernati» ha detto padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano. Padovese avrebbe dovuto partecipare, da venerdì, alla visita del Papa a Cipro (che non subirà, fanno sapere dal Vaticano, alcun cambiamento): il vicario apostolico in Anatolia avrebbe dovuto ricevere da Benedetto XVI, insieme agli altri responsabili e patriarchi cattolici della regione, il documento preparatorio del prossimo Sinodo sul Medio Oriente, in cui si parla anche delle violenze contro i cristiani. Lombardi ha riferito che il Papa «è stato informato» dell'assassinio di Padovese e ha espresso «grandissimo sconcerto e dolore». «Cio che è accaduto - ha aggiunto il portavoce della Santa Sede - è terribile, pensando anche ad altri fatti di sangue in Turchia, come l'omicidio alcuni anni fa di don Santoro». «Preghiamo - ha aggiunto - perché il Signore lo ricompensi del suo grande servizio per la Chiesa e perchè i cristiani non si scoraggino e, seguendo la sua testimonianza così forte, continuino a professare la loro fede nella regione».
IL PROFILO - Padovese, scrive il quotidiano cattolico Avvenire sul proprio sito, «è stato assassinato a colpi di coltello nella sua abitazione» ed a colpirlo sarebbe stato «il suo autista, al quale ha aperto la porta di casa. Il corpo è stato già trasferito nel locale ospedale». Religioso cappuccino, monsignor Padovese era nato a Milano il 31 marzo del 1947. Il 16 giugno del 1973 fu ordinato sacerdote. é stato professore titolare della cattedra di Patristica alla Pontificia Università dell'Antonianum e per sedici anni direttore dell'Istituto di Spiritualità nella medesima università. Ha ricoperto una cattedra anche alla Pontificia Università Gregoriana e alla Pontificia Accademia Alfonsiana. Per 10 anni è stato poi visitatore del Collegio Orientale di Roma per la Congregazione delle Chiese Orientali. Consulente della Congregazione per le Cause dei Santi. L'11 ottobre 2004 la nomina a vicario apostolico dell'Anatolia e a vescovo titolare di Monteverde. È stato consacrato a Iskenderun il 7 novembre dello stesso anno. Nel 2006 Padovese ha concelebrato con monsignor Camillo Ruino i funerali di don Andrea Santoro, ucciso nel 2006 a Trebisonda.
Redazione online
03 giugno 2010
"Ambasciatore Italia Carlo Marsili
Vescovo in Turchia da 6 anni, accoltellato nel suo giardino, la polizia sta interrogando il suo accompagnatore - giardiniere.
S'interesserà presto della vicenda il console onorario Italiano inviato sul posto.
Celebrò la messa in suffragio di Don Santoro anch'esso ucciso qualche anno fa.
MILANO- Ancora un sacerdote cattolico italiano ucciso in Turchia, a quattro anni dall'omicidio di don Santoro. Monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico dell'Anatolia, è stato assassinato a coltellate a Iskenderun. L'alto prelato, 63 anni, è stato ammazzato nella sua abitazione. Era stato nominato vicario dell'Anatolia l'11 ottobre 2004 e consacrato a Iskenderun il 7 novembre dello stesso anno. Non si conoscono gli autori dell'omicidio né i motivi del gesto ma, secondo l'emittente privata Ntv e anche secondo il sito del quotidiano cattolico Avvenire, Padovese sarebbe stato ucciso nella sua abitazione dal suo autista. Un «fatto orribile», «incredibile», «siamo costernati» ha detto padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano. Padovese avrebbe dovuto partecipare, da venerdì, alla visita del Papa a Cipro (che non subirà, fanno sapere dal Vaticano, alcun cambiamento): il vicario apostolico in Anatolia avrebbe dovuto ricevere da Benedetto XVI, insieme agli altri responsabili e patriarchi cattolici della regione, il documento preparatorio del prossimo Sinodo sul Medio Oriente, in cui si parla anche delle violenze contro i cristiani. Lombardi ha riferito che il Papa «è stato informato» dell'assassinio di Padovese e ha espresso «grandissimo sconcerto e dolore». «Cio che è accaduto - ha aggiunto il portavoce della Santa Sede - è terribile, pensando anche ad altri fatti di sangue in Turchia, come l'omicidio alcuni anni fa di don Santoro». «Preghiamo - ha aggiunto - perché il Signore lo ricompensi del suo grande servizio per la Chiesa e perchè i cristiani non si scoraggino e, seguendo la sua testimonianza così forte, continuino a professare la loro fede nella regione».
IL PROFILO - Padovese, scrive il quotidiano cattolico Avvenire sul proprio sito, «è stato assassinato a colpi di coltello nella sua abitazione» ed a colpirlo sarebbe stato «il suo autista, al quale ha aperto la porta di casa. Il corpo è stato già trasferito nel locale ospedale». Religioso cappuccino, monsignor Padovese era nato a Milano il 31 marzo del 1947. Il 16 giugno del 1973 fu ordinato sacerdote. é stato professore titolare della cattedra di Patristica alla Pontificia Università dell'Antonianum e per sedici anni direttore dell'Istituto di Spiritualità nella medesima università. Ha ricoperto una cattedra anche alla Pontificia Università Gregoriana e alla Pontificia Accademia Alfonsiana. Per 10 anni è stato poi visitatore del Collegio Orientale di Roma per la Congregazione delle Chiese Orientali. Consulente della Congregazione per le Cause dei Santi. L'11 ottobre 2004 la nomina a vicario apostolico dell'Anatolia e a vescovo titolare di Monteverde. È stato consacrato a Iskenderun il 7 novembre dello stesso anno. Nel 2006 Padovese ha concelebrato con monsignor Camillo Ruino i funerali di don Andrea Santoro, ucciso nel 2006 a Trebisonda.
Redazione online
03 giugno 2010
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