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giovedì 20 gennaio 2011

Direttore dell'Aipo, l'ingegner Luigi Mille per le linee di riva Palo AVI BenaCESE Mincio Menago Trataro Tregnon Adige

MANTOVA. A distanza di quasi 50 anni da quando fu elaborata, l'attuale disciplina della regolazione dei livelli del Garda non appare più rispondente, sotto svariati profili, alle esigenze via via emerse con crescente intensità. Risulta ormai indifferibile una revisione della normativa vigente.




La Comunità del Garda ha offerto la propria collaborazione a tutti i soggetti interessati al fine di individuare le soluzioni ottimali. Il presidente Aventino Frau, di concerto con il sindaci del Garda orientale e l'Ags, ha promosso un incontro sulla questione relativa ai livelli del lago e alla loro gestione. I sindaci hanno infatti fatto rilevare che l'alto livello del lago ha provocato, spesso con conseguenze gravi anche a causa dell'intenso moto ondoso, diversi disagi e ingenti danni; può comunque rendere impraticabili tratti di passeggiate e lungolaghi; può causare l'erosione e la graduale perdita delle spiagge, oltre che danno al collettore fognario.



Presente all'incontro anche il direttore dell'Aipo, l'ingegner Luigi Mille. La proposta di comunità e sindaci prevede di alzare il minimo da 15 a 40 cm e di abbassare il massimo da 140 a 120 cm sopra lo zero idrometrico.



Dopo aver illustrato nei dettagli la situazione dei livelli e le quote di scarico, oggetto delle manovre disposte dall'Aipo degli ultimi anni, Mille conferma la disponibilità dell'Agenzia a rivedere le misure in vigore con una mediazione: minimo da 5 a 20 cm e del massimo da 140 a 125, fermo restando che le riserve d'acqua che si andranno a registrare di volta in volta consentano di incontrare gli interessi delle economie di lago e di valle. Il presidente Frau, soddisfatto del risultato della riunione, provvederà ora ad incontrare i sindaci di parte lombarda e gli utilizzatori mantovani.



19 gennaio 2011

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