Roberto Ciambetti ha condiviso l'aggiornamento di stato di Massimo Bitonci.
SERENISSIMI: BITONCI INTERROGA ALFANO, A ROSA' GIUSTO INTITOLARE UNA PIAZZA A BEPIN SEGATO
“In Italia ci sono strade e piazze intitolate ai peggiori assassini della storia, quali Lenin e Stalin. Per non parlare delle vie
Garibaldi, presenti in ogni Comune, dai piccolissimi centri fino alle grandi città, che dovrebbero instillare un sentimento patriottico nei
confronti della persona che, per sua stessa voce, ricordò con vergogna la cosiddetta impresa dei mille: “Quando i posteri esamineranno gli
atti del governo e del Parlamento italiano durante il Risorgimento, vi troveranno cose da cloaca – disse l'eroe dei due mondi, rincarando poi
la dose - (I mille erano) tutti generalmente di origine pessima e per lo più ladra; e tranne poche eccezioni con radici genealogiche nel
letamaio della violenza e del delitto”.” Bepin Segato, diversamente, fu uomo colto, rispettoso della dignità dell'essere umano, mite e per
questo amato da migliaia di veneti. Non sparò mai un colpo né mai torse un capello a persona vivente. Interrogherò il ministro Alfano
perché conceda ai cittadini di Rosà, in provincia di Vicenza, così come deliberato dalla giunta Comunale, di intitolare una strada ad un
campione della libertà, che ha scontato una pena ingiusta e dolorosa, senza mai arrendersi, senza mai rinunciare alle proprie idee e,
soprattutto, senza avere mai fatto del male ad anima viva”.
Lo dichiara Massimo Bitonci, presidente dei senatori della Lega Nord, che ha presentato un'interrogazione al ministro Angelino Alfano, dopo
che, come emerso dalla stampa, il prefetto di Vicenza avrebbe impedito alla giunta comunale di Rosà (VI) di intitolare una piazza alla
memoria di Bepin Segato, studioso di storia veneta.
“In Italia ci sono strade e piazze intitolate ai peggiori assassini della storia, quali Lenin e Stalin. Per non parlare delle vie
Garibaldi, presenti in ogni Comune, dai piccolissimi centri fino alle grandi città, che dovrebbero instillare un sentimento patriottico nei
confronti della persona che, per sua stessa voce, ricordò con vergogna la cosiddetta impresa dei mille: “Quando i posteri esamineranno gli
atti del governo e del Parlamento italiano durante il Risorgimento, vi troveranno cose da cloaca – disse l'eroe dei due mondi, rincarando poi
la dose - (I mille erano) tutti generalmente di origine pessima e per lo più ladra; e tranne poche eccezioni con radici genealogiche nel
letamaio della violenza e del delitto”.” Bepin Segato, diversamente, fu uomo colto, rispettoso della dignità dell'essere umano, mite e per
questo amato da migliaia di veneti. Non sparò mai un colpo né mai torse un capello a persona vivente. Interrogherò il ministro Alfano
perché conceda ai cittadini di Rosà, in provincia di Vicenza, così come deliberato dalla giunta Comunale, di intitolare una strada ad un
campione della libertà, che ha scontato una pena ingiusta e dolorosa, senza mai arrendersi, senza mai rinunciare alle proprie idee e,
soprattutto, senza avere mai fatto del male ad anima viva”.
Lo dichiara Massimo Bitonci, presidente dei senatori della Lega Nord, che ha presentato un'interrogazione al ministro Angelino Alfano, dopo
che, come emerso dalla stampa, il prefetto di Vicenza avrebbe impedito alla giunta comunale di Rosà (VI) di intitolare una piazza alla
memoria di Bepin Segato, studioso di storia veneta.