VENERDI'
CULTURALI :
Panificio
Menardi Cav. Ernesto
0444
325101
INCONTRO
CON L'AUTORE
Renato
De Paoli
Vicenza
e d’intorni in
Cartolina d’arte
Vicenza
21
aprile 2017 ore
18:30
stradella
del garofolino 3/a
laterale
corso fogazzaro
presenta
Alessandro
Scandale
GIORNALISTA
info
3486781525
depaolirenato@gmail.com
:siti
e blog
INCONTRI
CULTURALI : Panificio Menardi Cav. Ernesto 0444
325101 _
Panificio
nel cuore del centro storico di Vicenza, condotto da generazioni
dalla famiglia Menardi, si reinventa per
proporvi
qualcosa di nuovo! Degustazione di finger food dolci sempre
ovviamente accompagnati da un calice
Vi
aspettiamo numerosi.
Nello
storico Panificio,caffè, Cav. Menardi Eugenio in centro storico di
Vicenza sito nella stradella laterale di Corso Fogazzaro, che porta
al Liceo Pigafetta, prima laterale a sinistre di Corso Fogazzaro adue
passi proveniendo da corso Palladio,
nell'ambito
dei venerdì culturali, curati dal giornalista Alessandro Scandale,
vengono presentate Cartoline d'arte, dell'autore Renato De Paoli,
tratte dai suoi dipinti. Nell'occasione verrà illustrata l'opera di
Renato De Paoli, che ha condensato in poco meno di una
decina di cartoline, l'opera architettonica di Vicenza, con uno
sguardo storico- artistico alla giurisdizione che ha favorito la
nascita delle opere Palladiane in primis, ma anche opere simboliche
di architettura quali per esempio il "mitico"
moderno, museo Guggenheim Bilbao. Il narrato delle
grafiche, fatte a china, su lucido, prodotte dal 1990 al 2000
circa (gli originali) come le cartoline, riportano luoghi notevoli
per la storia dell'architettura e dell'arte in gran parte di
Vicenza quali contenitori-contenuto Koinè della ricerca da
lustri condotta dall'artista anche sulle rotte del Levante.
Sarà anche presentata brevemente la sua biografia poetica e la sua
editoria.
Il
conduttore, l'artista, il padrone di casa offriranno un
brindisi ai convenuti. Tutti invitati, partecipazione
gratuita.
Per
chi lo desidera , (raggiunto un numero minimo di partecipanti) ci si
può fermare nello stesso locale per una cena con l'artista (10
euro). Prenotazioni allo 0444 325101 _ info 3486781525_
depaolirenato@gmail.com _
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
RENATO
DE PAOLI
PITTORE
PER
VEDERE ALCUNE OPERE
vai
a in questo sito
INTERVISTA
A
RENATO
DE PAOLI
PITTORE
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a questo sito
RENATO
DE PAOLI
PITTORE
PER
VEDERE IL CURRICULUM
PITTORICO
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RENATO
DE PAOLI
PITTORE
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al sito per
vedere alcune opere Renato De Paoli
Renato
De Paoli, ( Renè da Sparè) ha collaborato con
numerosi professionisti dell'architettura in primis con lo
studio De Paoli con il quale è cresciuto e poi nell'Urbanistica,
dell'Ingegneria, quali, Arch. Grella, Arch. Bolla docente IUAV
Venezia, si è specializzato in restauro architettonico nel
1987/1988 a Vicenza sotto la guida dell'Architetto Steccati, del
prof. Franco Barbieri Storico dell'arte, del prof Tanello, tra gli
altri. Poi dal 1990 ha collaborato a tutt'oggi con il comune di
Vicenza, con l'architetto Francesco Chiozzi, l'Ing. Rossetto, ed
altri.E' coordinatore di sicurezza, Responsabile dei Beni
Storico-artistici di Vicenza. Docente in corsi di
formazione per la "conservazione e valorizzazione del
Patrimonio storico architettonico a Bologna,
(1996) e a Vicenza (1997_ 2005) . Con le sue edizioni
Edar Renato De Paoli ha editato due raccolte di poesie (Poesis '99)
(Le sete ave marie) , un diario fotografico ( Il diario delle Lune) ,
una bereve storia della civiltà fluviale veneta ( Nel tempo della
Dea), oltre che a cataloghi d'arte ed altre pubblicazioni. Direttore
Artistico nell’Aprile 2014, a Cremona.
Nasce
a Sparè Isola sul Menago (Asparetto Cerea Verona) il 13/07/1956.
Frequenta
fin da bambino le tante botteghe d'arte della sua "Isola" :
"Sparè" sul Menago.
Figlio
d'arte del padre Paolo-Paolino e della madre Rosa - impara l'arte del
legno del restauro della riproduzione di mobili d'arte. Nella sua
osteria l'ispirazione è sotto gli auspici del maestro Segattini che
ha riempito l'"ostaria" di opere. D'estate frequenta la
bottega d'arte del maestro Loris Barini, e impara la
laccatura-doratura. Conosce e collabora assiduamente con Nicola
Silvestrini di Nogara progredendo anche nella fotografia e
nell'architettura. Conosce l'opera del maestro scultore Costantini di
Caselle vicino a Nogara. Si addestra con il Maestro Scapini di
Cerea nella Scuola "Appio Spagnolo". Alle mostre d'arte del
paese di Asparetto conosce molti artisti tra gli altri la maestra
Antonella Buratto.
MOSTRE
personali
2016_2015_Contrà
frasche del Gambero 24 Vicenza.
2014 Teste
Calde _ Arte in scatola _Vicenza _ Biron Di Sotto_
2012 VICENZA
PAM Vicenza
1999 Vicenza
"Bar Borsa" basilica Palladiana
1995 Vicenza
" Il cortiletto"
MOSTRE
collettive
recenti
2015 Araceli
nuova Vicenza a cura Musatti Zenere
2015 Scaletta
62 Vicenza a cura di Michela Musatti
2015 "Arte
in Corso" Fogazzaro Vicenza Settembre 19
2015 "Arte
in Corso" Fogazzaro Vicenza Marzo 29
Concorsi
CRITICHE
Cartoline
come segno artistico per conoscere meglio una città.
E'
quanto ha realizzato Renato De Paoli con Vicenza e
dintorni in cartolina d’arte, un evento che andrà in scena a
Vicenza, in pieno centro storico, venerdì 21 aprile alle 18.30 in
uno dei luoghi più conosciuti della città, lo storico panificio
Menardi, in cui dallo scorso novembre è iniziato un ciclo mensile di
incontri culturale che un venerdì al mese presenta un autore,
scrittore o artista vicentino e le sue opere.
Nell'incontro del
21 aprile De Paoli, intervistato dal giornalista
Alessandro Scandale, illustrerà al pubblico la sua più recente
creazione: una serie di cartoline d'artista che ritraggono alcuni tra
i più suggestivi scorci della città di Vicenza. patrimonio
dell'Unesco: piazza dei Signori con la Basilica Paladiana e la Torre
dei Bissari; la chiesa dei Servi con il calendario e l'araldica
veneti; piazza delle Erbe vista dall'arco Zavatteri; i quattro libri
dell'architettura di Andrea Palladio.
De Paoli, di
origine veronese ma da tempo residente a Vicenza, frequenta fin da
bambino le tante botteghe d'arte della sua "Isola", "Sparè"
sul Menago. Figlio d'arte, impara l'arte del legno del restauro della
riproduzione di mobili artistici. Frequenta anche la bottega d'arte
del maestro Loris Barini e impara la laccatura-doratura. Conosce e
collabora assiduamente con Nicola Silvestrini di Nogara progredendo
anche nella fotografia e nell'architettura. Conosce l'opera del
maestro scultore Costantini di Caselle vicino a Nogara. Già
funzionario tecnico del Comune di Vicenza e responsabile della
sicurezza di edifici storico-artistici Beni Unesco, ha progettato e
restaurato edifici pubblici e civili. È esperto di restauro del
patrimonio storico artistico archeologico I luoghi dell'anima
nell'endolaguna: un itinerario veneto e ama nei suoi scritti il tema
del ripristino della fluvialità nel Veneto. Ha pubblicato Luoghi
letterari della civiltà fluviale SETE-AVE-MARIE (EDAR) e nella
prefazione scrive che "il centro di Vicenza e della sua
provincia diventano in quest’antologia un itinerario dell’anima,
cui il poeta ha dato voce, tracciando il percorso ideale tra i luoghi
palladiani e le isole sparse.
Alessandro
Scandale
Giornalista
3.4.2017
Vicenza
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
NELLO
SPAZIO DELL’ARTE
L’artista
noto per le origini acquatiche, per uno scherzo del destino ora è
stanziale, nella terraferma della bella Vicenza. Personaggio
poliedrico Renato De Paoli, appare e scompare per
incantare l’animo. Le sue opere viaggiano fra il confine della
realtà ed elaborati imprevedibili. Tre è il numero perfetto e tre
sono le “cartoline d’arte” che l’artista ha scelto per me. La
Parrocchia di S. Michele in S. Maria in Foro detta dei Servi di
Vicenza, è un disegno in china nera e tecnica mista. L’autore
nella sua visione, espone la facciata della chiesa dal lato Nord
(nella realtà sembra incompiuta) e per divulgare la passione
mitologica greca e romana, imprime i nomi delle divinità con
caratteri arcaici. Giove, Giunone, Minerva e la dea Lua, accompagnata
da una parola enigmatica. Il quartiere Burci in Vicenza è
rappresentato con cura minuziosa di particolari. Con mano esperta
sono stilizzati Palazzi adorni di statue, colonne e timpani inglobati
con armonia in architetture dissimili, per estetica e stile. De
Paolibrama possedere la saggezza, la scienza, le belle arti che
vivono e prosperano nella Scuola materna, elementare, magistrale e
università ex GIL. Un progetto fantasioso per una città ideale.
Nella terza “cartolina d’arte” affiora il ricordo indelebile,
di una pausa meditativa. Osservo la cittadina di Nogara (VR), ivi ha
iniziato la carriera professionale. Suggestivo Il panorama sui tetti,
dove “osano i colombi” del centro storico. Con terrazze,
comignoli, soffitte e finestre illuminate, la parola si perde nel
vento, per sfuggire alla vita frenetica e scoprire un angolo di
cielo. Gustiamo queste piccole, ma pregevoli opere con un plauso
all’artista Renato De Paoli.
Gabriella
Molon
Poeta
Scrittrice
3.4.2017
Vicenza
vvvvvvvvvvvvvv
Saluto
con lieta sorpresa e i migliori auspici la nuova creazione dell'
eclettico artista Renato De Paoli(il nostro è anche
poeta, pittore, ricercatore del bello e promotore artistico) dove lui
si presenta nella veste di grafico editando sette cartoline che
riproducono opere originali dell’autore, opere eseguite a china su
lucido.
In
particolare segnalo come poetica quella dove raffigura con tenerezza
i tetti visti da una finestra di un sottotetto del Municipio di
Nogara. Mentre da collezionare certamente vi è la pianta e l'alzato
di Villa Capra detta la Rotonda in una cornice di altre ville
palladiane, compresa quella di Pojana Maggiore della quale propone
anche la pianta.
Di
Piazza dei Signori, dentro uno sfondo di velluto nero, in successione
possiamo ammirare il Palazzo della Ragione con le sue Logge, la Torre
Bissara e il Palazzo degli Uffici.
Un
accenno a parte merita la riproduzione dello stemma nobiliare
disegnato dal Rossetti per il Dogato Veneziano su cui campano i
simboli di tutti i domini Veneti.
In altre due cartoline si può
dedurre, come nello stemma, la capacità di assemblare una città
nello spazio pur ridotto di un rettangolo, dentro il quale l'amatore
potrà compiere un personalissimo e metaforico viaggio.
Nel
complesso, sia pure qua e là con un tocco grafico alla Tony Vedu', è
un affettuoso, originale e interessante sguardo/segno al cuore di
Vicenza.
23
marzo 2017
Lorena
Busellato
Critica Poeta Scrittrice
Marana di Crespadoro
(Vicenza)
vvvvvvvvvvvvv
IL
SETTE BELLO
Nell'umiltà
di sette cartoline si condensa la pazienza di un certosino, la voce
di un poeta, la perizia di un architetto, la sintesi di uno storico.
Dalla fusione del tutto emerge il bello di Renato De Paoli.
Si
va dalla classica compostezza nella successione di basilica uffizi
torre palazzo... allo sguardo incantato sui tetti, poeticamente
cantati dopo averli per mesi o per anni tenuti sotto occhio vigile
dal proprio posto di lavoro. Si corre poi al "tempio per
abitare" di Andrea Palladio, la Rotonda, quasi pedante nella
scrittura di pianta ed alzato se non fosse vivificato dagli abbozzi
decorativi e dalla cornice di ville create dal genio rinascimentale e
sparse sul territorio Veneto, dalla giovanile di Poiana Maggiore a
quella della maturità a Maser. Ciò che più colpisce di altre tre
cartoline è la riduzione a sintesi di Vicenza attorno alla statua di
Andrea della Gondola o inquadrata sopra ruderi romani misurati cardo
e decumano. Non basta un'ora alla decifrazione di ogni cartolina di
questa serie per leggervi una storia che procede dalla profonda
antichità fino ai tempi più recenti; e su questa storia la
stratigrafia degli edifici. Come nel caso della Basilica gotica
puntellata, crollata, meravigliosamente salvata dal genio
rinascimentale. E così, in estensione, nell'angusto spazio, entrano,
dove l'occhio da principio scorgeva segni caotici, le bellezze
architettoniche di una città poesia. Poesia è una parola che non
creo, ma rubo dai graffiti che Renato mette sottotraccia camuffandoli
fra il turbinare di segni.
Se
davanti a Guernica di Picasso si è dapprima perplessi e quindi
meravigliati per l'intensità di sentimento racchiuso nei segni per
evocare l'eccidio e lo strazio... così davanti ad ognuna di queste
provocazioni, superata la superficialità della nostra presupponenza,
nasce in cuore la gratitudine di tenere fra le mani il meglio di una
città d'arte.
Sono
tre le cartoline siffatte, così come l'unica composizione di uno
stemma dogale, di Rossetti, per raggrupparvi l'arme di diversi dogi
per ridire Venezia.
Se
raccolgo le carte, da piazza dei Signori, ai tetti, alla Rotonda, più
le tre su Vicenza e i dogi... faccio sette. Un sette bello
dell'artista De Paoli.
Mario
Corato.
Poeta
scrittore critcico
Recoaro
27
marzo 2017
VVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV
"Renato
De Paoli e la post arte povera"
L'artista
vive di emozioni ed esprime emozioni tramite il suo lavoro.
Qui
si tratta di un artista, il nostro Renato De Paoli, che
setaccia il Corso Palladio per recuperare davanti ai negozi il
materiale scartato. Cartelloni pubblicitari, cartone, carte.
Nel
suo atelier improvvisato con colori, pennelli, vernici, etc.
crea, unisce incolla,taglia,cuce.
Per
esprimersi, il vero artista non ha bisogno di altro.
Non
servono tele, cornici, colori costosi, Quando il demone della
creazione artistica bussa alla tua porta devi aprirla subito
altrimenti corri il rischio di implosione.
C'è
in giro gente che si dice artista ed ha la casa piena di tele
enormi rimaste invendute, a volte forse perchè esprimono il nulla ma
non in senso zen o cosmico.
Quindi
nascono queste opere fatte con cornici composte di vari strati
di cartone colorati. il quadro cerca una valenza
tridimensionale. Il disegno di prospetti cittadini (case,
architettura antica) risulta ben definito e particolareggiante meglio
di una foto. Disegnato a china oppure a penna.
Nei
ritratti c'è uno sprint post espressionista. Un buon disegno di un
volto va oltre cerca di afferrare uno sprazzo di intimità della
personalità del soggetto. questo viene fatto con leggerezza di
una piuma.
Renato
De Paoli è da una vita che si esprime con il
disegno, da autodidatta, da osservatore della realtà che lo
circonda. Per gioco per scherzo.
Ora
però con l'uso del colore s carta, cartone o tela fa un salto
oltre il muro per arrivare al prato dove attinge i colori della vita.
2016 NADIA
VANINI
26
aprile Verona
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
"Non
essere in attesa per il De Paoli, è un suo sempre
in viaggio: Dalla PREISTORIA letteraria delle Isole Lagunari di
una parte delle Isole veronesi ( Isola della Scala etc.) ad una
minuziosa descrizione cartografica di queste Isole...
De
Paoli si fa contemporaneo e va in esposizione: tra osterie, più
modernamente BAR o Caffè, nudi intravisti da manifesti per
profumieri o descrittive scene di bevute paesane tutte condite e
servite su tovaglioli con essenzialità moderna.
Per
altro rivolgersi a Piero Franceschetti , M.Lucia Ferraguti,
....... Fiorella in Contrà Frasche del gambero 24 Vicenza"_
ARCANGELO
PERSANO -
2016
International PAPERNEWS ART Vicenza
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
"Un
approccio multidisciplinare a cui fa da contraltare un parterre di
presenze di respiro nazionale a cominciare dal Direttore artistico
architetto Veneto Renato De Paoli.."
MARIA
GRAZIA TESCHI
2014
LA PROVINCIA DI CREMONA
8
aprile 2014
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
"E'
un progetto artistico-culturale di ampio respirio quello messo
in campo dall'architetto Renato De Paoli,. L'arte e i
suoi molteplici linguaggi in un ideale intersambio di immagini,
parole , emozioni. Un viaggio tra varie forme
comunicatice e artistiche che dà voce al desiderio di
raccontarsi tra scultura, pittura,grafica, fotorafia, design e
poesia. mix di espressività protagonista.l'idea da cui è scaturita
la mostra evidenziano l'architetto de Paoli ( noto per il restauro
delle Ville Venete del Palladio e i palazzi del Palladio a
Vicenza nonchè Direttore Artistico dell'iniziativa "i linguaggi
dell'Arte" (Cremona 12_30 aprile 2014).
Giorgia
Cippelli _
Mondo
Padano Venerdì 4 aprile 2014
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
ANNETTE
RONCHIN 2013
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
"La
percezione del mondo, dei suoi abitatori, degli oggetti, di ciò che
si mostra come memoria e come progettualità è negli occhi
dell'artista che connota il reale di incisive
leggerezze, istanti decisivi e irreversibili che, se modificano
il paesaggio, mai lo deturpano. Poiché costante s'insinua il
sentimento d'appartenenza nel bene,
la possibilità di essere presenza positiva nel futuro che
si profila anche come riuso delle cose, dei luoghi, dell'opera
umana.
Così
la narrazione del tempo, la scansione dei passaggi dalle ascendenze
più lontane, fino al quotidiano, avviene sia nello sguardo della
nostalgia, dell'affetto, sia in quello scabro dell'attualità
che nulla può nascondere, in quanto visibile. Negli ultimi
lavori - che l'artista ha chiamato Trasparenze - si evidenzia
l'esigenza di avere la chiara decisiva visione, come purezza di
sguardo e come segno demarcatore di senso.
C'è
negli scorci del paesaggio urbano, della campagna, dei palazzi
storici, dei luoghi dismessi o ritratti, nel ricercare i segni
antichi di una civiltà che sopravvive in certi toponimi,
la sensibilità alle apparenze, a un vissuto che si declina nei modi
sobri, appartati dell'esprimere, così che anche la tecnica di De
Paoli risente di questi elementi che accedono al recuperare
della materia semplice, donandole e imprimendole la dignità
che nasce da un sentimento vibrante. I materiali "poveri"
in realtà stanno a significare la sensibilità emozionata davanti al
mondo delle persone e degli oggetti".
2012
ADRIANA
GLORIA MARIGO
Padova
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
Renato
De Paoli
(in
arte ReNato a Sparè) [foto],
funzionario tecnico del Comune di Vicenza con la carica di
responsabile della sicurezza di edifici storico-artistici Beni
Unesco, da più trent’anni progetta e restaura edifici pubblici e
civili. È esperto di restauro
del
patrimonio
storico artistico
archeologico
veneto
e ama nei
suoi
scritti
il tema del ripristino della fluvialità nel Veneto. Ha pubblicato
Luoghi
letterari della civiltà fluviale SETE-AVE-MARIE
(ED’AR)
e nella prefazione scrive che «il centro di Vicenza e della sua
provincia diventano in quest’antologia un itinerario dell’anima,
cui il poeta ha dato voce, tracciando il percorso ideale tra i luoghi
palladiani e le isole sparse. Il lettore può seguire delle linee
immaginarie tra la città, dove l’autore risiede, e Asparè
(Aspareto in provincia di Verona) dove è nato; così l’ombelico
del mondo si dilata per abbracciare luoghi esperiti, pensati e
trasfigurati da liriche aspirazioni. La cornice della narrazione è
l’endolaguna veneta di cui l’occhio indagatore traccia i contorni
leggendo nel contesto del suo vissuto i tasselli trasformati dal
tempo. Il Bosco degli Avi è scomparso, insieme alla Foresta
planiziale, dispersi nel tempo; tuttavia rimangono nella memoria
degli abitati, delle Polesine, delle Isole, oggi private dell’acqua
che ne determinava non solo la configurazione idrografica, ma anche
l’economia e la geografia. Vicenza è la prima tappa del percorso
isolano e il viaggiatore ideale si sposta nella regione del
Paleoveneti per assaporare “I giorni delle Isole Sparse». L’autore
focalizza di seguito diversi centri veneti: Rosolina Mare, Bassano
del Grappa, Ostiglia, Nogara, Montagnana, Isola Rizza, Villimpenta
dai quali estrae i segni acquatici, confermando i passi ai suoi umori
e alla sue riflessioni. Mentre si sposta da un’isola all’altra,
coglie il genius
loci
di
ciascun luogo, come quello di tutto l’antico arcipelago
endolagunare, sia degli antichi Veneti sia dei contemporanei,
originale espressione della stessa “crea-tura” e madre natura.
I
simboli delle cose
L'introduzione,
ad opera di Antonio Capuzzo, ricorda una lirica (La
voce dell’acqua)
del poeta iraniano contemporaneo Sohrab Sepheri: «Togliamo il nome
alle nuvole, / al platano, all’estate. / Togliamo il peso del
sapere dalle ali della rondine». I nomi sono simboli delle
cose. L’acqua è simbolo della donna o la donna è simbolo
dell’acqua? Il fuoco è simbolo dell’uomo maschio o l’uomo
maschio è simbolo del fuoco? Il jazz è simbolo dell’eros o l’eros
è simbolo del jazz? È proprio nell’ambiguità della parola che
vive e si nutre la poesia. Così nella prima lirica Violino
per Palladio il
“violino dalle rosse lastre inacidate” è simbolo allusivo
dell’architettura del Palladio. La seconda lirica è intitolata
a Rosolina
Mare,
una lirica impressionistica, chiazzata di macchie di colore, come
appunti sparsi sulla spiaggia: si colgono l’immensità del mare
nella sabbia, il nuoto, il sole, il tuffo, i gommoni a delfino, i vu
cumprà,
le pancette a go go, il Mare Nostrum, antico orgoglio dei romani
conquistatori del mondo e ridotto a una discarica per turisti per
caso e l’Adriatico ridimensionato ad “Adri-Attico”: «laguna e
barene / in bici si va anche se la / sera le zanzare / ci assalgono
ma le teniamo / lontane con la citronella / naturale / una volta non
c’era niente / linea della luce / fame da lupi pineta / fiori».
L’autentica
bellezza
Nella
lirica Quello
che non ho il
poeta dichiara di vivere per ritrovare l’autentica bellezza, nei
fiori, nei sentori, nei ricordi: in ogni fiore ha lasciato un
pensiero, un gusto, un odore, un sapore, contempla sciami di api
operose, intente nell’arduo lavoro, che aveva dimenticato. Il tempo
del poeta è paragonato a un fiume che scorre lento nel suo alveo e
al lavoro indefesso delle api: «dove andavamo con quella nuova
arnia? / Lo sciame s’era
riformato
e l’apicultore / ci rispose in un altro campo, più bello». Il
poeta è tutto volto a cogliere i sussurri e i sospiri della natura:
«sentire quel giorno / come un mito / aspettare sopra / la bianca
pietra / aspettare che il ciclo / si compia / attendere la quiete /
che porta via / l’impronta stampata / sulla sabbia / e consolarsi
di un’ombra / che trafitta / si muove lentamente / fino ad esserne
piena. / Voci lontane sussurri / guidano».
Civiltà
fluviale
Una
delle liriche più significative del libro è Civiltà
fluviale. I Paloeveneti:
«Dove passa il Po / i tetti e i coppi sono tutti bianchi. / Preso
per mano passeggi seguendo meandri / lo sguardo che va alla foce. / A
noi fa scalpore quando la terra / non è curva / non ci fa
impressione vedere i solchi d’acqua / ci fa impressione la
centrale dell’Enel / che si vede da tutte le parti. / L’acqua
irruente e turbinosa fa paura / anche alle barche attraccate
all’imbarcadero. / Al Circolo nautico si gioca e si scherza / di
donne e motori / la parlata è mantovana / c’incontri i tipi più
eccentrici. / C’è ancora il castello scaligero / anche se tutto è
mescolato / la barchina bianca azzurra è lì fuori / ma per loro è
uno yacht. / Ex pescatori giocano a carte / attorno ad un nero
tavolino / si contendono mezzo litro di vino. / Negli isolotti il
mito dell’isola deserta / e il desiderio d’incontrare una bella
donna, / nascono sotto: i pioppi, i bossi,le robinie. / Incassati tra
argini lontani sotto il cielo. / Rompe il silenzio il motore e in
mezzo / all’acqua vecchi amici s’incontrano e si salutano. /
Segnali indicano le secche delle golene. / Una barca di legno mezzo
affondata rossa e azzurra, / è su dal molo, un idraulico qui s’è
/ fatto un capanno per sfuggire alla moglie. / Apre il baule nascosto
da frasche / e trae una bottiglia di vino / mancano solo costine e
polenta / e poi addio».
Il
tema dell’acqua
Il
motivo di fondo del libro è l’acqua, ma attorno ad esso si
organizza e si fonde tutto il mondo mitico e contemplativo del poeta,
dal tema dell’eros a quello del paesaggio, sempre paesaggio
dell’anima, perché in tutto il poeta trasfonde il suo spirito
e i suoi sentimenti: dal paesaggio ai fiumi, dai fiumi alle lagune,
dalle lagune alle città, dalle città al cielo, dal cielo alla luna,
dal “tremore pallido”, tutto un susseguirsi di immagini e di
bagliori di luci abbaglianti e di luci lontane, di stupori diffusi e
di impressioni passeggere come in questo brano di stravagante prosa
poetica: «La si vede dal treno, vicino all’isola della grappa
buona. “Non si può costruire se non c’è poesia”… Il cielo è
grigio… Desidero fare un disegno d’aria fresca. Tra colli e la
verde pianura. Verde più chiaro, verde più scuro, marroncino, poi
azzurrino, poi azzurrino grigio, acqua e anice. Il recinto di una
stazione piena di bici, tra un fiume e una strada, una chiesa… Al
chiostro di S. Lorenzo un bel muro, un portone, un’edera, una
villa, un grappolo di bici colorate. L’expo a Vicenza?! La storia
della nostra storia. Una casa vuota, vecchia in contrà S. Biagio, un
vecchio bar del centro, una strada in salita, il selciato bagnato di
notte, la luce del lampione che riverbera tra l’acqua della
fontana. Poeti vecchi e nuovi. “Non si può fare il costruttivismo
a Vicenza”».
nr.
16 anno XVI del 30 aprile 2011
La
domenica di Vicenza.it
nr.
16 anno XVI del 30 aprile 2011
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
"I
quadri vivaci di Renè De Paoli abbinano
l'estrosità alla precisione delle indicazioni relative ai
soggetti rappresentati, a motivo di schizzo, diventano
quadri-guida. Eseguiti a china, acquerellati, han funzione di
arredamento nella loro dimensione ridotta, adatta a spazi
brevi, angoli di studi o camerette".
2008
LUCIANA
PERETTI
Realtà
Vicentina gennaio
Pittura
I pag. 46
vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv
Renè
d'Asparè (Renato De Paoli) fotografa con la sua
penna veloce le architetture del paesaggio in evoluzione , corredate
dagli studi di storia veneta che fanno parte integrante della sua
iconologia. Gli egifici storici sono sia quelli religiosi delle
numerose chiese romaniche disseminate dell'Endolaguna veneta sia
quelli civili, che sono diventati le icone dell'architettura
del Rinascimento: il timpano, la trabeazione. la serliana, la
colonna.
1
dicembre 2007
ANNA
MARIA RONCHIN
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2007 SERGIO
BISSOLI
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"Architettura
ed arti figurative sono l'esito di interessanti studi e
progettazioni condotti per anni,di giorno in giorno, immediate per
efficacia evocatrice, sul tema dell'architettura e dell'urbanistica.
Il segno essenziale e puramente indicativo si carica del
compito di trasmettere, oltre che l'esperienza personale,
un'esperienza culturale. Una piccola e preziosa costellazione
di realtà e utopie".
MARIA
LUCIA FERRAGUTI
1999
La Domenica 18 settembre pag.23 _ Mostre _
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"Renè
De Paoli al CORTILETTO spazio espositivo a
Vicenza. Presenta "Tovaglioli, non sputate sul
tovagliolo." "Secondo te quante parole dovrei
scrivere: si tratta di tovaglioli colorati, di segni impronte
eseguite da mani diverse negli stessi luoghi - posto - in
compagnia - si è consumato la cena o la colazione o il pranzo di
nozze. L'idea molto buona di Renè De Paoli, ha prodotto un bel
numero di questi fogli "salviette", pieni di firme ,
segni macchie di un ironico gioco dell'Oca dal punto di vista
estetico. La ricerca di Renè De Paoli rientra nel suo proprio
itinerario fantastico e si pensa raggiungerà tutte quelle
persone attente alla variazione delle tendenze nel mondo espositivo".
ARCANGELO
PERSANO -
1995
GIUGNO II La riunione dei Pittori _ Mostre _ Presentazioni _
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Giornali che
hanno scritto di Renato De Paoli
Vogue
Vicenza
Realtà
Vicentina
La
Voce dei Berici
La
domenica di Vicenza
Il
Giornale di Vicenza
Mondo
Padano
Vita
cattolica
RAIXE
VENEXE
SIiti