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venerdì 21 aprile 2017

VENERDI' CULTURALI :


 Panificio Menardi Cav. Ernesto 
0444 325101

INCONTRO CON L'AUTORE 



Renato 



De Paoli


Vicenza e d’intorni in 



Cartolina d’arte


Vicenza



21 aprile 2017 ore 18:30


stradella del garofolino 3/a


laterale corso fogazzaro


presenta


Alessandro Scandale

 GIORNALISTA  
     



info

3486781525   depaolirenato@gmail.com


:siti e blog



INCONTRI CULTURALI : Panificio Menardi Cav. Ernesto 0444 325101 _
Panificio nel cuore del centro storico di Vicenza, condotto da generazioni dalla famiglia Menardi, si reinventa per
 proporvi qualcosa di nuovo! Degustazione di finger food dolci sempre ovviamente accompagnati da un calice
Vi aspettiamo numerosi.




Nello storico Panificio,caffè, Cav. Menardi Eugenio in centro storico di Vicenza sito nella stradella laterale di Corso Fogazzaro, che porta al Liceo Pigafetta, prima laterale a sinistre di Corso Fogazzaro adue passi proveniendo da corso Palladio, 
nell'ambito dei venerdì culturali, curati dal giornalista Alessandro Scandale, vengono presentate Cartoline d'arte, dell'autore Renato De Paoli, tratte dai suoi dipinti. Nell'occasione verrà illustrata l'opera  di Renato De Paoli, che  ha condensato  in poco meno di una decina di cartoline, l'opera architettonica di Vicenza, con uno sguardo storico- artistico alla giurisdizione che ha favorito  la nascita delle opere Palladiane in primis, ma anche opere simboliche di architettura quali per esempio il  "mitico" moderno,  museo Guggenheim Bilbao. Il narrato  delle grafiche, fatte a china, su lucido, prodotte  dal 1990 al 2000 circa (gli originali) come le cartoline, riportano luoghi notevoli  per la storia dell'architettura e dell'arte in gran parte  di Vicenza  quali contenitori-contenuto Koinè della ricerca da lustri condotta dall'artista anche  sulle rotte del Levante. Sarà anche presentata brevemente la sua biografia poetica e la sua editoria.
Il conduttore, l'artista, il padrone di casa  offriranno un brindisi  ai convenuti. Tutti invitati, partecipazione gratuita. 
Per chi lo desidera , (raggiunto un numero minimo di partecipanti) ci si può fermare nello stesso locale per una cena con l'artista (10 euro). Prenotazioni allo  0444 325101 _ info  3486781525_ depaolirenato@gmail.com _ 


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RENATO DE PAOLI

PITTORE

PER VEDERE ALCUNE OPERE

vai a in questo sito


INTERVISTA A

RENATO DE PAOLI

PITTORE
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RENATO DE PAOLI

PITTORE

PER VEDERE IL CURRICULUM 

PITTORICO 

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RENATO DE PAOLI
PITTORE
vai al sito per vedere alcune opere Renato De Paoli 

Renato De Paoli, ( Renè da Sparè) ha collaborato con numerosi professionisti  dell'architettura in primis con lo studio De Paoli con il quale è cresciuto e poi nell'Urbanistica, dell'Ingegneria, quali, Arch. Grella,  Arch. Bolla docente IUAV Venezia,  si è specializzato in restauro architettonico  nel 1987/1988 a Vicenza sotto la guida dell'Architetto Steccati, del prof. Franco Barbieri Storico dell'arte, del prof Tanello, tra gli altri. Poi dal 1990 ha collaborato a tutt'oggi con il comune di Vicenza, con l'architetto Francesco Chiozzi, l'Ing. Rossetto, ed altri.E' coordinatore di sicurezza, Responsabile dei Beni Storico-artistici di Vicenza.  Docente  in corsi di formazione  per la "conservazione e valorizzazione del Patrimonio  storico architettonico  a  Bologna,  (1996)  e a Vicenza (1997_ 2005) . Con le sue edizioni Edar Renato De Paoli ha editato due raccolte di poesie (Poesis '99) (Le sete ave marie) , un diario fotografico ( Il diario delle Lune) , una bereve storia della civiltà fluviale veneta ( Nel tempo della Dea), oltre che a cataloghi d'arte ed altre pubblicazioni.  Direttore Artistico nell’Aprile 2014, a Cremona.
  
Nasce a Sparè Isola sul Menago (Asparetto Cerea Verona) il 13/07/1956.
Frequenta fin da bambino le tante botteghe d'arte della sua "Isola" : "Sparè" sul Menago.
Figlio d'arte del padre Paolo-Paolino e della madre Rosa - impara l'arte del legno del restauro della riproduzione di mobili d'arte. Nella sua osteria l'ispirazione è sotto gli auspici del maestro Segattini che ha riempito l'"ostaria" di opere. D'estate frequenta la bottega d'arte del maestro Loris Barini, e impara la laccatura-doratura. Conosce e collabora assiduamente con  Nicola Silvestrini di Nogara progredendo anche nella fotografia e nell'architettura. Conosce l'opera del maestro scultore Costantini di Caselle vicino a Nogara.   Si addestra con il Maestro Scapini di Cerea nella Scuola "Appio Spagnolo". Alle mostre d'arte del paese di Asparetto conosce molti artisti tra gli altri la maestra Antonella Buratto. 


MOSTRE 
personali

2016_2015_Contrà frasche del Gambero 24 Vicenza.
2014 Teste Calde _ Arte in scatola _Vicenza _ Biron Di Sotto_
2012 VICENZA PAM Vicenza
1999 Vicenza "Bar Borsa" basilica Palladiana 
1995 Vicenza " Il cortiletto"



MOSTRE 
collettive recenti

2015 Araceli nuova Vicenza a cura Musatti Zenere
2015 Scaletta 62  Vicenza a cura di Michela Musatti
2015 "Arte in Corso" Fogazzaro Vicenza Settembre 19
2015 "Arte in Corso" Fogazzaro Vicenza Marzo 29

Concorsi











CRITICHE


Cartoline come segno artistico per conoscere meglio una città. 
E' quanto ha realizzato Renato De Paoli con Vicenza e dintorni in cartolina d’arte, un evento che andrà in scena a Vicenza, in pieno centro storico, venerdì 21 aprile alle 18.30 in uno dei luoghi più conosciuti della città, lo storico panificio Menardi, in cui dallo scorso novembre è iniziato un ciclo mensile di incontri culturale che un venerdì al mese presenta un autore, scrittore o artista vicentino e le sue opere.
Nell'incontro del 21 aprile De Paoli, intervistato dal giornalista Alessandro Scandale, illustrerà al pubblico la sua più recente creazione: una serie di cartoline d'artista che ritraggono alcuni tra i più suggestivi scorci della città di Vicenza. patrimonio dell'Unesco: piazza dei Signori con la Basilica Paladiana e la Torre dei Bissari; la chiesa dei Servi con il calendario e l'araldica veneti; piazza delle Erbe vista dall'arco Zavatteri; i quattro libri dell'architettura di Andrea Palladio.

De Paoli, di origine veronese ma da tempo residente a Vicenza, frequenta fin da bambino le tante botteghe d'arte della sua "Isola", "Sparè" sul Menago. Figlio d'arte, impara l'arte del legno del restauro della riproduzione di mobili artistici. Frequenta anche la bottega d'arte del maestro Loris Barini e impara la laccatura-doratura. Conosce e collabora assiduamente con Nicola Silvestrini di Nogara progredendo anche nella fotografia e nell'architettura. Conosce l'opera del maestro scultore Costantini di Caselle vicino a Nogara. Già funzionario tecnico del Comune di Vicenza e responsabile della sicurezza di edifici storico-artistici Beni Unesco, ha progettato e restaurato edifici pubblici e civili. È esperto di restauro del patrimonio storico artistico archeologico I luoghi dell'anima nell'endolaguna: un itinerario veneto e ama nei suoi scritti il tema del ripristino della fluvialità nel Veneto. Ha pubblicato Luoghi letterari della civiltà fluviale SETE-AVE-MARIE (EDAR) e nella prefazione scrive che "il centro di Vicenza e della sua provincia diventano in quest’antologia un itinerario dell’anima, cui il poeta ha dato voce, tracciando il percorso ideale tra i luoghi palladiani e le isole sparse.
Alessandro Scandale
Giornalista
3.4.2017 Vicenza
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NELLO SPAZIO DELL’ARTE 

L’artista noto per le origini acquatiche, per uno scherzo del destino ora è stanziale, nella terraferma della bella Vicenza. Personaggio poliedrico Renato De Paoli, appare e scompare per incantare l’animo. Le sue opere viaggiano fra il confine della realtà ed elaborati imprevedibili. Tre è il numero perfetto e tre sono le “cartoline d’arte” che l’artista ha scelto per me. La Parrocchia di S. Michele in S. Maria in Foro detta dei Servi di Vicenza, è un disegno in china nera e tecnica mista. L’autore nella sua visione, espone la facciata della chiesa dal lato Nord (nella realtà sembra incompiuta) e per divulgare la passione mitologica greca e romana, imprime i nomi delle divinità con caratteri arcaici. Giove, Giunone, Minerva e la dea Lua, accompagnata da una parola enigmatica. Il quartiere Burci in Vicenza è rappresentato con cura minuziosa di particolari. Con mano esperta sono stilizzati Palazzi adorni di statue, colonne e timpani inglobati con armonia in architetture dissimili, per estetica e stile. De Paolibrama possedere la saggezza, la scienza, le belle arti che  vivono e prosperano nella Scuola materna, elementare, magistrale e università ex GIL. Un progetto fantasioso per una città ideale. Nella terza “cartolina d’arte” affiora il ricordo indelebile, di una pausa meditativa. Osservo la cittadina di Nogara (VR), ivi ha iniziato la carriera professionale. Suggestivo Il panorama sui tetti, dove “osano i colombi” del centro storico. Con terrazze, comignoli, soffitte e finestre illuminate, la parola si perde nel vento, per sfuggire alla vita frenetica e scoprire un angolo di cielo. Gustiamo queste piccole, ma pregevoli opere con un plauso all’artista Renato De Paoli.

 Gabriella Molon 
Poeta Scrittrice 
3.4.2017 Vicenza

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Saluto con lieta sorpresa e i migliori auspici la nuova creazione dell' eclettico artista Renato De Paoli(il nostro è anche poeta, pittore, ricercatore del bello e promotore artistico) dove lui si presenta  nella veste di grafico editando sette cartoline che riproducono opere originali dell’autore, opere eseguite a china su lucido.
In particolare segnalo come poetica quella dove raffigura con tenerezza i tetti visti da una finestra di un sottotetto del Municipio di Nogara. Mentre da collezionare certamente vi è la pianta e l'alzato di Villa Capra detta la Rotonda in una cornice di altre ville palladiane, compresa quella di Pojana Maggiore della quale propone anche la pianta.
Di Piazza dei Signori, dentro uno sfondo di velluto nero, in successione possiamo ammirare il Palazzo della Ragione con le sue Logge, la Torre Bissara e il Palazzo degli Uffici.
Un accenno a parte merita la riproduzione dello stemma nobiliare disegnato dal Rossetti per il Dogato Veneziano su cui campano i simboli di tutti i domini Veneti.
In altre due cartoline si può dedurre, come nello stemma, la capacità di assemblare una città nello spazio pur ridotto di un rettangolo, dentro il quale l'amatore potrà compiere un personalissimo e metaforico viaggio.
Nel complesso, sia pure qua e là con un tocco grafico alla Tony Vedu', è un affettuoso, originale e interessante sguardo/segno al cuore di Vicenza.


23 marzo 2017
Lorena Busellato
Critica Poeta Scrittrice
Marana di Crespadoro (Vicenza)
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IL SETTE BELLO

Nell'umiltà di sette cartoline si condensa la pazienza di un certosino, la voce di un poeta, la perizia di un architetto, la sintesi di uno storico. Dalla fusione del tutto emerge il bello di Renato De Paoli.
Si va dalla classica compostezza nella successione di basilica uffizi torre palazzo... allo sguardo incantato sui tetti, poeticamente cantati dopo averli per mesi o per anni tenuti sotto occhio vigile dal proprio posto di lavoro. Si corre poi al "tempio per abitare" di Andrea Palladio, la Rotonda, quasi pedante nella scrittura di pianta ed alzato se non fosse vivificato dagli abbozzi decorativi e dalla cornice di ville create dal genio rinascimentale e sparse sul territorio Veneto, dalla giovanile di Poiana Maggiore a quella della maturità a Maser. Ciò che più colpisce di altre tre cartoline è la riduzione a sintesi di Vicenza attorno alla statua di Andrea della Gondola o inquadrata sopra ruderi romani misurati cardo e decumano. Non basta un'ora alla decifrazione di ogni cartolina di questa serie per leggervi una storia che procede dalla profonda antichità fino ai tempi più recenti; e su questa storia la stratigrafia degli edifici. Come nel caso della Basilica gotica puntellata, crollata, meravigliosamente salvata dal genio rinascimentale. E così, in estensione, nell'angusto spazio, entrano, dove l'occhio da principio scorgeva segni caotici, le bellezze architettoniche di una città poesia. Poesia è una parola che non creo, ma rubo dai graffiti che Renato mette sottotraccia camuffandoli fra il turbinare di segni.
Se davanti a Guernica di Picasso si è dapprima perplessi e quindi meravigliati per l'intensità di sentimento racchiuso nei segni per evocare l'eccidio e lo strazio... così davanti ad ognuna di queste provocazioni, superata la superficialità della nostra presupponenza, nasce in cuore la gratitudine di tenere fra le mani il meglio di una città d'arte.
Sono tre le cartoline siffatte, così come l'unica composizione di uno stemma dogale, di Rossetti, per raggrupparvi l'arme di diversi dogi per ridire Venezia.
Se raccolgo le carte, da piazza dei Signori, ai tetti, alla Rotonda, più le tre su Vicenza e i dogi... faccio sette. Un sette bello dell'artista De Paoli.

 Mario Corato.

Poeta scrittore critcico

Recoaro

27 marzo 2017

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"Renato De Paoli e la post arte povera"

L'artista vive di emozioni ed esprime emozioni tramite il suo lavoro.
Qui si tratta di un artista, il nostro  Renato De Paoli, che setaccia il Corso Palladio per recuperare  davanti ai negozi il materiale scartato. Cartelloni pubblicitari, cartone, carte. 
Nel suo atelier improvvisato  con colori, pennelli, vernici, etc. crea, unisce incolla,taglia,cuce.
Per esprimersi, il vero artista non ha bisogno di altro.
Non servono tele, cornici, colori costosi, Quando il demone della creazione artistica bussa alla tua porta devi aprirla subito altrimenti corri il rischio di implosione.
C'è in giro  gente che si dice artista ed ha la casa piena di tele enormi rimaste invendute, a volte forse perchè esprimono il nulla ma non in senso zen o cosmico.
Quindi nascono queste opere fatte  con cornici composte di vari strati di cartone colorati. il quadro cerca una  valenza tridimensionale. Il disegno di prospetti  cittadini (case, architettura antica) risulta ben definito e particolareggiante meglio di una foto. Disegnato a china oppure a penna.
Nei ritratti c'è uno sprint post espressionista. Un buon disegno di un volto va oltre cerca di afferrare uno sprazzo di intimità della personalità  del soggetto. questo viene fatto con leggerezza di una piuma.
Renato De Paoli è da una vita che si esprime   con il disegno, da autodidatta, da osservatore della realtà che lo circonda. Per gioco per scherzo. 
Ora però con l'uso del colore s carta, cartone  o tela fa un salto oltre il muro per arrivare al prato dove attinge i colori della vita.
    
2016 NADIA VANINI 
26 aprile Verona





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"Non essere in attesa  per il De Paoli, è un suo sempre in viaggio: Dalla PREISTORIA letteraria delle Isole Lagunari  di una parte delle Isole  veronesi ( Isola della Scala etc.) ad una minuziosa  descrizione  cartografica di queste Isole...
De Paoli si fa contemporaneo e va in esposizione: tra osterie, più modernamente BAR o Caffè, nudi intravisti  da manifesti per profumieri o descrittive scene di bevute paesane tutte condite e servite su tovaglioli con essenzialità moderna.
Per altro  rivolgersi a Piero Franceschetti , M.Lucia  Ferraguti, ....... Fiorella in Contrà Frasche del gambero 24 Vicenza"_ 

ARCANGELO PERSANO  - 
2016 International PAPERNEWS ART Vicenza

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"Un approccio multidisciplinare a cui fa da contraltare un parterre di presenze di respiro nazionale a cominciare dal Direttore artistico architetto Veneto Renato De Paoli.."

MARIA GRAZIA TESCHI
2014 LA PROVINCIA DI CREMONA
8 aprile 2014

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"E' un progetto artistico-culturale di ampio respirio  quello messo in campo dall'architetto  Renato De Paoli,. L'arte  e i suoi molteplici linguaggi in un ideale intersambio  di immagini, parole , emozioni. Un viaggio  tra  varie forme  comunicatice e artistiche che dà voce al desiderio di raccontarsi tra scultura, pittura,grafica, fotorafia, design e poesia. mix di espressività protagonista.l'idea da cui è scaturita la mostra evidenziano l'architetto de Paoli ( noto per il restauro delle Ville Venete del Palladio  e i palazzi del Palladio a Vicenza nonchè Direttore Artistico dell'iniziativa "i linguaggi dell'Arte" (Cremona 12_30 aprile 2014). 

Giorgia Cippelli 
Mondo Padano Venerdì 4 aprile 2014 

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ANNETTE RONCHIN  2013
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"La percezione del mondo, dei suoi abitatori, degli oggetti, di ciò che si mostra come memoria e come progettualità è negli occhi dell'artista che connota  il reale  di incisive  leggerezze, istanti decisivi e irreversibili che, se modificano  il paesaggio, mai lo deturpano. Poiché costante s'insinua il sentimento  d'appartenenza nel bene, la possibilità  di essere presenza positiva nel futuro  che si profila  anche come riuso delle cose, dei luoghi, dell'opera umana. 
Così la narrazione del tempo, la scansione dei passaggi dalle ascendenze più lontane, fino al quotidiano, avviene sia nello sguardo della nostalgia, dell'affetto, sia in quello scabro dell'attualità  che nulla può nascondere, in quanto visibile. Negli ultimi lavori  - che l'artista ha chiamato Trasparenze - si evidenzia l'esigenza di avere  la chiara decisiva visione, come purezza di sguardo  e come segno demarcatore di senso.
C'è negli scorci del paesaggio urbano, della campagna, dei palazzi storici, dei luoghi dismessi o ritratti, nel ricercare i segni  antichi di una civiltà che sopravvive  in certi toponimi, la sensibilità alle apparenze, a un vissuto che si declina nei modi sobri, appartati dell'esprimere, così che anche la tecnica di De Paoli risente di questi elementi che accedono al recuperare della materia semplice, donandole e imprimendole  la dignità che nasce da un sentimento vibrante. I materiali "poveri" in realtà stanno a significare la sensibilità emozionata davanti al mondo delle persone e degli oggetti".
       
2012 
ADRIANA GLORIA MARIGO 
Padova








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Renato De Paoli (in arte ReNato a Sparè) [foto], funzionario tecnico del Comune di Vicenza con la carica di responsabile della sicurezza di edifici storico-artistici Beni Unesco, da più trent’anni progetta e restaura edifici pubblici e civili. È esperto di restauro del patrimonio storico artistico
archeologico
veneto e ama nei suoi scritti il tema del ripristino della fluvialità nel Veneto. Ha pubblicato Luoghi letterari della civiltà fluviale SETE-AVE-MARIE (ED’AR) e nella prefazione scrive che «il centro di Vicenza e della sua provincia diventano in quest’antologia un itinerario dell’anima, cui il poeta ha dato voce, tracciando il percorso ideale tra i luoghi palladiani e le isole sparse. Il lettore può seguire delle linee immaginarie tra la città, dove l’autore risiede, e Asparè (Aspareto in provincia di Verona) dove è nato; così l’ombelico del mondo si dilata per abbracciare luoghi esperiti, pensati e trasfigurati da liriche aspirazioni. La cornice della narrazione è l’endolaguna veneta di cui l’occhio indagatore traccia i contorni leggendo nel contesto del suo vissuto i tasselli trasformati dal tempo. Il Bosco degli Avi è scomparso, insieme alla Foresta planiziale, dispersi nel tempo; tuttavia rimangono nella memoria degli abitati, delle Polesine, delle Isole, oggi private dell’acqua che ne determinava non solo la configurazione idrografica, ma anche l’economia e la geografia. Vicenza è la prima tappa del percorso isolano e il viaggiatore ideale si sposta nella regione del Paleoveneti per assaporare “I giorni delle Isole Sparse». L’autore focalizza di seguito diversi centri veneti: Rosolina Mare, Bassano del Grappa, Ostiglia, Nogara, Montagnana, Isola Rizza, Villimpenta dai quali estrae i segni acquatici, confermando i passi ai suoi umori e alla sue riflessioni. Mentre si sposta da un’isola all’altra, coglie il genius loci di ciascun luogo, come quello di tutto l’antico arcipelago endolagunare, sia degli antichi Veneti sia dei contemporanei, originale espressione della stessa “crea-tura” e madre natura.
I simboli delle cose
L'introduzione, ad opera di Antonio Capuzzo, ricorda una lirica (La voce dell’acqua) del poeta iraniano contemporaneo Sohrab Sepheri: «Togliamo il nome alle nuvole, / al platano, all’estate. / Togliamo il peso del sapere dalle ali della rondine». I nomi sono simboli delle cose. L’acqua è simbolo della donna o la donna è simbolo dell’acqua? Il fuoco è simbolo dell’uomo maschio o l’uomo maschio è simbolo del fuoco? Il jazz è simbolo dell’eros o l’eros è simbolo del jazz? È proprio nell’ambiguità della parola che vive e si nutre la poesia. Così nella prima lirica Violino per Palladio il “violino dalle rosse lastre inacidate” è simbolo allusivo dell’architettura del Palladio. La seconda lirica è intitolata a Rosolina Mare, una lirica impressionistica, chiazzata di macchie di colore, come appunti sparsi sulla spiaggia: si colgono l’immensità del mare nella sabbia, il nuoto, il sole, il tuffo, i gommoni a delfino, i vu cumprà, le pancette a go go, il Mare Nostrum, antico orgoglio dei romani conquistatori del mondo e ridotto a una discarica per turisti per caso e l’Adriatico ridimensionato ad “Adri-Attico”: «laguna e barene / in bici si va anche se la / sera le zanzare / ci assalgono ma le teniamo / lontane con la citronella / naturale / una volta non c’era niente / linea della luce / fame da lupi pineta / fiori».
 L’autentica bellezza
Nella lirica Quello che non ho il poeta dichiara di vivere per ritrovare l’autentica bellezza, nei fiori, nei sentori, nei ricordi: in ogni fiore ha lasciato un pensiero, un gusto, un odore, un sapore, contempla sciami di api operose, intente nell’arduo lavoro, che aveva dimenticato. Il tempo del poeta è paragonato a un fiume che scorre lento nel suo alveo e al lavoro indefesso delle api: «dove andavamo con quella nuova arnia? / Lo sciame s’era riformato e l’apicultore / ci rispose in un altro campo, più bello». Il poeta è tutto volto a cogliere i sussurri e i sospiri della natura: «sentire quel giorno / come un mito / aspettare sopra / la bianca pietra / aspettare che il ciclo / si compia / attendere la quiete / che porta via / l’impronta stampata / sulla sabbia / e consolarsi di un’ombra / che trafitta / si muove lentamente / fino ad esserne piena. / Voci lontane sussurri / guidano».
Civiltà fluviale
Una delle liriche più significative del libro è Civiltà fluviale. I Paloeveneti: «Dove passa il Po / i tetti e i coppi sono tutti bianchi. / Preso per mano passeggi seguendo meandri / lo sguardo che va alla foce. / A noi fa scalpore quando la terra / non è curva / non ci fa impressione vedere i solchi d’acqua / ci fa impressione la centrale dell’Enel / che si vede da tutte le parti. / L’acqua irruente e turbinosa fa paura / anche alle barche attraccate all’imbarcadero. / Al Circolo nautico si gioca e si scherza / di donne e motori / la parlata è mantovana / c’incontri i tipi più eccentrici. / C’è ancora il castello scaligero / anche se tutto è mescolato / la barchina bianca azzurra è lì fuori / ma per loro è uno yacht. / Ex pescatori giocano a carte / attorno ad un nero tavolino / si contendono mezzo litro di vino. / Negli isolotti il mito dell’isola deserta / e il desiderio d’incontrare una bella donna, / nascono sotto: i pioppi, i bossi,le robinie. / Incassati tra argini lontani sotto il cielo. / Rompe il silenzio il motore e in mezzo / all’acqua vecchi amici s’incontrano e si salutano. / Segnali indicano le secche delle golene. / Una barca di legno mezzo affondata rossa e azzurra, / è su dal molo, un idraulico qui s’è / fatto un capanno per sfuggire alla moglie. / Apre il baule nascosto da frasche / e trae una bottiglia di vino / mancano solo costine e polenta / e poi addio».
Il tema dell’acqua
Il motivo di fondo del libro è l’acqua, ma attorno ad esso si organizza e si fonde tutto il mondo mitico e contemplativo del poeta, dal tema dell’eros a quello del paesaggio, sempre paesaggio dell’anima, perché in tutto il poeta trasfonde il suo spirito e i suoi sentimenti: dal paesaggio ai fiumi, dai fiumi alle lagune, dalle lagune alle città, dalle città al cielo, dal cielo alla luna, dal “tremore pallido”, tutto un susseguirsi di immagini e di bagliori di luci abbaglianti e di luci lontane, di stupori diffusi e di impressioni passeggere come in questo brano di stravagante prosa poetica: «La si vede dal treno, vicino all’isola della grappa buona. “Non si può costruire se non c’è poesia”… Il cielo è grigio… Desidero fare un disegno d’aria fresca. Tra colli e la verde pianura. Verde più chiaro, verde più scuro, marroncino, poi azzurrino, poi azzurrino grigio, acqua e anice. Il recinto di una stazione piena di bici, tra un fiume e una strada, una chiesa… Al chiostro di S. Lorenzo un bel muro, un portone, un’edera, una villa, un grappolo di bici colorate. L’expo a Vicenza?! La storia della nostra storia. Una casa vuota, vecchia in contrà S. Biagio, un vecchio bar del centro, una strada in salita, il selciato bagnato di notte, la luce del lampione che riverbera tra l’acqua della fontana. Poeti vecchi e nuovi. “Non si può fare il costruttivismo a Vicenza”».
nr. 16 anno XVI del 30 aprile 2011
di Gianni Giolo
giolo.giovanni@tiscali.it
La domenica di Vicenza.it nr. 16 anno XVI del 30 aprile 2011

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"I quadri vivaci di Renè De Paoli  abbinano l'estrosità alla precisione  delle indicazioni relative  ai soggetti  rappresentati, a motivo di schizzo, diventano quadri-guida. Eseguiti a china, acquerellati, han funzione di arredamento nella loro dimensione ridotta, adatta  a spazi brevi, angoli di studi o camerette".  
2008 
LUCIANA PERETTI 

Realtà Vicentina gennaio
 Pittura I pag. 46 

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Renè d'Asparè (Renato De Paoli) fotografa con la sua penna veloce le architetture del paesaggio in evoluzione , corredate dagli studi di storia veneta che fanno parte integrante della sua iconologia. Gli egifici storici sono sia quelli religiosi  delle numerose chiese romaniche disseminate dell'Endolaguna veneta sia quelli civili, che  sono diventati le icone dell'architettura del Rinascimento: il timpano, la trabeazione. la serliana, la colonna. 

1 dicembre 2007 
ANNA MARIA RONCHIN 

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2007 SERGIO BISSOLI
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"Architettura ed arti figurative  sono l'esito di interessanti studi  e progettazioni condotti per anni,di giorno in giorno, immediate per efficacia evocatrice, sul tema dell'architettura e dell'urbanistica. Il segno essenziale e puramente indicativo  si carica del compito di trasmettere, oltre che l'esperienza personale, un'esperienza culturale. Una piccola e preziosa  costellazione di realtà e utopie". 

MARIA LUCIA FERRAGUTI 
1999 La Domenica 18 settembre pag.23 _ Mostre _

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"Renè De Paoli  al CORTILETTO spazio espositivo  a Vicenza. Presenta "Tovaglioli, non sputate  sul tovagliolo." "Secondo te  quante parole dovrei scrivere: si tratta di tovaglioli  colorati, di segni impronte  eseguite da mani diverse  negli stessi luoghi - posto - in compagnia - si è consumato la cena o la colazione o il pranzo di nozze. L'idea molto buona di Renè De Paoli, ha prodotto un bel numero  di questi fogli "salviette", pieni di firme , segni macchie di un ironico gioco dell'Oca dal punto di vista estetico. La ricerca  di Renè De Paoli rientra nel suo proprio  itinerario fantastico e si pensa raggiungerà tutte quelle persone attente alla variazione delle tendenze nel mondo espositivo".

ARCANGELO PERSANO  - 
1995 GIUGNO II  La riunione dei Pittori _ Mostre _ Presentazioni _


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Giornali che hanno scritto di Renato De Paoli

Vogue Vicenza
Realtà Vicentina
La Voce dei Berici
La domenica di Vicenza
Il Giornale di Vicenza
Mondo Padano
Vita cattolica
RAIXE VENEXE


SIiti