17.56
La Norvegia annucia stamane la partecipazione alle operazioni militari al fianco di Stati uniti, Canada e Gran Bretagna, sui tempi dell’intervento non c’è chiarezza. La Royal Air Force britannica si è detta pronta a mobilitarsi per fare rispettare la no-fly zone sulla Libia, ma fonti di Downing Stret, secondo la Bbc, si sono mostrate caute sull’ipotesi che gli aerei britannici possano raggiungere lo spazio aereo libico «nel giro di ore» e non si sono volute sbilanciare su un calendario preciso dell’azione militare. Il premier, David Cameron, presiederà a breve una riunione del governo e farà una dichiarazione sulla questione dinanzi alla Camera dei Comuni.
17.37 - Parigi: "Tutto pronto per intervento militare"
E' "tutto pronto" per l'intervento militare in Libia. Lo ha affermato il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè spiegando che la dichiarazione di 'cessate il fuoco' di Gheddafi dovrà essere esaminata nel vertice "decisivo" di sabato a Parigi.
17.20 - D'Alema: "Serve scudo Nato"
"Questo scenario internazionale comporta problemi per la sicurezza nazionale perché siamo una delle aree immediatamente esposte ad azioni ritorsive". Lo ha detto Massimo D'Alema, parlando della Libia. "Dobbiamo chiedere - precisa D'Alema - che si attivi un dispositivo di protezione della Nato". Sulla questione è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini: "Condivido le preoccupazione dell'onorevole D'Alema".
17.15 - Bersani: "Pronti a sostenere ruolo attivo dell'Italia" "Nei limiti della risoluzione dell'Onu, siamo pronti a sostenere un ruolo attivo dell'Italia". Lo ha detto il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani.
16.50 - Aerei ed elicotteri italiani verso la Garibaldi
Aerei e elicotteri dell'esercito italiano, in questi minuti stanno decollando dal varie basi nella penisola per raggiungere la portaerei italiana, Garibaldi, salpata alle 14 di oggi dal porto di Taranto diretto verso le coste libiche. Lo riferiscono fonti militari.
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16.34 LIBIA: CLINTON, NON SAPPIAMO QUALE SARÀ RISULTATO FINALE OPERAZIONE = PER PRIMA COSA LE FORZE DI GHEDDAFI DECIDONO DI SPOSTARSI DALL'EST DEL PAESE (WASHINGTON), 18 MAR - (ADNKRONOS) - Gli Stati Uniti «non sono in grado di dire ora quale sarà il risultato finale» dell'operazione in Libia in attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite. Lo ha affermato il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, a Washington, secondo quanto si legge sul quotidiano The Politico. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, agiranno «un passo alla volta». «Ci aspettiamo un insieme molto chiaro di decisioni che devono essere rese operative sul terreno dalle forze di Gheddafi, che devono spostarsi, fisicamente, a una distanza significativa dall'est del Paese, dove stanno perseguendo la loro campagna contro l'opposizione», ha sottolineato.
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16.31 "Ci sono già alcune notizie incoraggianti che (Muammar) Gheddafi risponde alla risoluzione. Il mondo e la comunità internazionale deve garantire che in ogni caso non si tratta di tattiche dilatorie o trucchi", ha detto Cancelliera in una conferenza stampa.
Così in una conferenza stampa Angela Merkel.
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Philippe Naughton, e Deborah Haynes a Tripoli
18 mar 2011 01:33
I leader mondiali hanno reagito con scetticismo, oggi per la dichiarazione del Colonnello Gheddafi di un "immediato cessate il fuoco" solo poche ore dopo che l'Onu ha autorizzato attacchi militari contro le sue forze. Gran Bretagna e l'America ha chiesto che il leader libico corrispondere le azioni con le parole.
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Video ANSA del 17 03 2011
http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/mondo/2011/03/17/visualizza_new.html_1554320141.html
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(IAMM) Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha dichiarato il divieto di volo sullo spazio aereo libico ed ha autorizzato l'uso della forza per proteggere i civili oltre ad aver chiesto la cessazione immediata di atti di violenza nel paese. La risoluzione è stata approvata con dieci voti a favore e cinque astenuti (Cina, Russia, India, Brasile e Germania). Il testo dell'Onu, promosso dal Libano nel nome della Lega Araba, della Francia e del Regno Unito, rafforza l'embargo già imposto precedentemente alla Libia.
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