Da "La domenica di Vicenza.it"
L’arte exlibristica si mostra a Vicenza
In città si svolgerà la terza Biennale Internazionale, un’arte molto diffusa in nord Europa, arriveranno artisti da tutto il mondo
È proprio nel XVI secolo che si diffusero i caratteri mobili per la stampa. Fu grazie all'intraprendenza di stampatori-editori prima tedeschi, poi veneti, che il libro stampato si diffuse in Europa. Dalla Bibbia ai classici latini le opere a stampa vennero tirate nelle più importanti città, come Venezia, dove operò il celebre stampatore-editore Aldo Manuzio. A Vicenza il primo stampatore fu appunto Achates, che si trasferì a Santorso da Basilea, intorno alla metà del settimo decennio del XV secolo. Qui aprì una stamperia che poté annoverare tra le proprie pubblicazioni opere come il Canzoniere di Francesco Petrarca, conservato presso la Biblioteca Civica di Vicenza. Nel XVI secolo si diffuse grandemente l'arte della stampa e lo stesso mecenate di Palladio, Giangiorgio Trissino, se ne servì per partecipare attivamente al dibattito sulla lingua italiana.
Nella storia dell’arte exlibristica si sono cimentati artisti eccellenti dapprima a penna, poi con le tecniche della stampa antica e moderna nelle loro diverse espressioni, tutte presenti alla rassegna vicentina. Gli ex libris in Italia non sono famosi come nel Nord Europa, eppure sono espressione di un'opportunità per designare la proprietà del libro: testimoniano una sorta di apparentamento del lettore con il libro. Quando l'uomo iniziò a incidere sulla pietra il segno che lo contraddistingueva, espresse la necessità di caratterizzare i materiali che usava per dichiararne l'appartenenza con le peculiarità che gli erano proprie. Così l'ex libris nasce con il bisogno del lettore di sottolineare la scelta di determinati libri, nonché dei suoi interessi che lo hanno spinto a creare la propria personale biblioteca.
«L'ex libris, letteralmente 'dai libri', è un multiplo su carta, con motti, disegni e simboli che possono rappresentare il singolo proprietario del libro, oppure l'associazione, il gruppo, la categoria d'appartenenza. Per secoli rimase sepolto tra i libri delle austere dimore aristocratiche oppure nei monasteri. Solo dalla seconda metà dell'Ottocento divenne un documento personale da collezionare in tutto l'Occidente, come oggetto d'interesse artistico, culturale e storico. In Italia venne pubblicato il primo articolo sull'ex libris nella rivista "Il Bibliofilo", nel 1881 da Carlo Lozzi, mentre il primo concorso in Italia per un ex libris venne indetto a Milano per il Comune nel 1905».
Questa è la terza edizione: come sono andate le prime due e com'è nata l'idea di creare questa mostra a Vicenza?
«La Biennale è nata per commemorare Andrea Palladio nel cinquecentenario della nascita, con l'intento di rinnovare lo spirito dell’epoca rinascimentale, determinante per la storia delle arti, dell'architettura e dei libri. Vicenza, con questa iniziativa a cadenza biennale, ribadisce l’intraprendenza degli stampatori-editori prima tedeschi e poi veneti che vi aprirono le loro botteghe. Già nelle precedenti edizioni la Biennale Internazionale Ex Libris Palladio ha avvicinato il grande pubblico al patrimonio culturale cittadino ed ha contribuito a diffondere l'amore per la stampa d’arte».
L'esposizione è intitolata a Palladio, connubio immancabile per Vicenza... ma non è già troppo usato il nome di Palladio?
«La fruizione pubblica delle grafiche originali passa necessariamente attraverso i clichés per i quali siamo conosciuti nel mondo. Paradossalmente, molti vicentini non conoscono il significativo ruolo svolto dalla loro città e da Venezia nella storia dell’arte tipografica. Nel secolo in cui nella città lagunare si stampava la metà dei libri pubblicati in Europa, Palladio sapeva già che solo con la stampa dei suoi progetti nei ‘Quattro Libri d’Architettura’ avrebbe ottenuto il riconoscimento mondiale che poi ha avuto».
Che importanza ha per la nostra città un evento come questo?
«L'intento è quello di promuovere la creatività degli artisti italiani e stranieri, invitandoli a cimentarsi nell'arte exlibristica con le tecniche della stampa xilografica, calcografica, serigrafica, off-set, fino a quelle più recenti come la linoleumgrafia, la fotoincisione, il digital-graphic».
Verranno artisti da tutto il mondo: come state curando l'organizzazione e chi è coinvolto?
«La terza Biennale Internazionale è promossa dall’Associazione Artistica Annette Ronchin, di cui sono presidente. L’attività nel settore delle arti visive si è consolidata nel tempo: infatti, realizza eventi di spessore internazionale come questo, che è diventato un appuntamento biennale. L’ex libris, tradizionalmente, rappresenta il singolo proprietario del libro, oppure l’associazione, il gruppo, la categoria d’appartenenza, così i premi sono messi in palio dagli stessi destinatari, che nella terza edizione sono: il Museo Diocesano di Vicenza, la ditta Angeloni-Mestre di Venezia, la Galleria d’Arte Busellato di Asiago e le Gallerie d’Arte Scaletta 62 e Berga di Vicenza».
Questo di ottobre è un mese di grandi eventi per Vicenza: la mostra in Basilica e altre importanti iniziative: perché avete scelto proprio questa data? Pensa che possa crearsi una sinergia?
«Per la Biennale Internazionale, che sarà ospitata nelle sale della Fondazione Vajenti, nel centralissimo corso Palladio, le date dell’esposizione erano state stabilite già da tempo. Visto che l’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza, l'evento sarà inserito nei circuiti delle mostre cittadine in un mese che per la nostra città è davvero denso di appuntamenti culturali».
Nella moderna era del digitale questa mostra ci parlerà di libri antichi... perché?
«I caratteri della stampa digitale sono quelli inventati da Gutenberg. Personalmente mi affascina l’evoluzione della storia del libro dalle cinquecentine agli e-book moderni. La continuità tematica evidenzia lo sviluppo dell’ingegno ed è inebriante riconoscere lo stesso interesse in artisti che provengono da Roma o Torino, da Berlino o Cracovia».
La mostra avrà un seguito l'anno prossimo a Brunico. Com'è nata questa collaborazione?
«Come artista, nel 1999 sono stata invitata da Josef Gasteiger, collezionista di ex libris al Museo della Grafica di Brunico, lo Stadtmuseum Bruneck. Da allora mantengo i contatti con la città altoatesina, in particolare con l’Associazione Pro Museo di Brunico che curerà la mostra dei vincitori della III Biennale Internazionale Ex Libris Palladio dal prossimo 8 febbraio e fino al 10 marzo del 2013».
Le opere sono state selezionate e premiate dalla giuria composta da Francesco Gasparini (Direttore del Museo Diocesano di Vicenza), Anna Maria Ronchin (storica e artista), Maria Lucia Ferraguti (storica e critica d’arte), Diego Candido Cattarin (calcografo-stampatore). La mostra sarà inaugurata venerdì 12 ottobre alle 18 nella sede di Vajenti, con la presentazione della stessa curatrice Ronchin. Sarà visitabile dal martedì al sabato dalle 16.30 alle 19.
nr. 34 anno XVII del 6 ottobre 2012
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