Da Il Giornale di Vicenza 22/03/2013
La questione che riguarda l'eventuale realizzazione del centro di addestramento all'interno della base Pluto di Longare ha destato una serie di interventi spropositati e fuori luogo rispetto alla reale portata del problema.
Volendo esaminare il problema con sano e giusto realismo, va ricordato a tutti che l'eventuale realizzazione del centro di addestramento dei militari americani è la conseguenza della già avvenuta costruzione della caserma Dal Molin, ora Dal Din, di Vicenza.
Va da sè che i militari, una volta arrivati in città, devono essere addestrati sotto il profilo informatico, culturale, fisico, secondo le esigenze che la loro professione richiede. Ora che si stanno già insediando a Vicenza, fare scoppiare il caso con tanta virulenza affermando che, con il centro di addestramento previsto si va ad estendere la militarizzazione del nostro territorio, significa porre il problema a buoi già fuoriusciti dalla stalla. Tanta determinazione contraria non l'abbiamo percepita dagli attuali amministratori di Vicenza prima dell'insediamento della caserma Dal Molin.
Il colonnello Buckingam, sul giornale di Vicenza del 30 agosto 2012, affermava che: «Diversi anni fa, la guarnigione dell'esercito Usa a Vicenza richiese fondi all'Esercito stesso per la costruzione di un edificio, per l'addestramento e la simulazione informatica, di circa 4.250 metri quadrati all'interno della base di Longare.
Questo edificio dovrebbe sorgere all'interno della base Pluto sul terreno dove dei vecchi bunker di stoccaggio di munizioni sono stati distrutti a spese dell'Esercito Usa. La nuova struttura di Longare sarebbe destinata a sostituire alcuni edifici vecchi e meno efficienti dal punto di vista del consumo energetico, situati nella caserma Ederle, ed il luogo dove sorgono sarà trasformato in area verde».
Considerato che i benefici di tale trasformazione si realizzeranno a Vicenza, sarebbe logico e consequenziale che anche il centro di addestramento sorgesse in città. In questo senso sono d'accordo con il collega Variati che auspica tale ipotesi.
Qualora le autorità militari decidessero di costruirlo a Longare, sarà nostra cura tutelare gli interessi della comunità sotto il profilo economico, sociale, ambientale e della sicurezza.
Questi i fatti, altra cosa gli eventi cui abbiamo assistito da spettatori, le numerose e talvolta inopportune uscite del sindaco Variati a mezzo stampa che nulla hanno a che fare con il confronto tra istituzioni. Se ora si è dichiarato disponibile ad ospitare il centro di addestramento a Vicenza, perché non dirlo subito? Si sarebbero evitate tante inutili discussioni.
Su questioni così delicate che rischiano di degenerare ed innescare reazioni anche violente, avremmo preferito una maggiore pacatezza ed un confronto in ambito istituzionale.
Resta grave l'ingerenza del sindaco Variati sul territorio di un altro comune. Chi oggi si dichiara paladino dei problemi viabilistici della Riviera Berica perché non ha coinvolto i Comuni contermini prima di stravolgere e complicare l'accesso alla città per chi arriva dalla Riviera Berica?
Molti cittadini mi hanno chiesto se Longare sia diventata una colonia di Vicenza: mi sento di rassicurarli confermando che così non è, e al sindaco Variati vorrei ricordare che un po' di saggezza e prudenza in più non avrebbero guastato. Anche in campagna elettorale!
Gaetano Fontana
Sindaco di Longare
Volendo esaminare il problema con sano e giusto realismo, va ricordato a tutti che l'eventuale realizzazione del centro di addestramento dei militari americani è la conseguenza della già avvenuta costruzione della caserma Dal Molin, ora Dal Din, di Vicenza.
Va da sè che i militari, una volta arrivati in città, devono essere addestrati sotto il profilo informatico, culturale, fisico, secondo le esigenze che la loro professione richiede. Ora che si stanno già insediando a Vicenza, fare scoppiare il caso con tanta virulenza affermando che, con il centro di addestramento previsto si va ad estendere la militarizzazione del nostro territorio, significa porre il problema a buoi già fuoriusciti dalla stalla. Tanta determinazione contraria non l'abbiamo percepita dagli attuali amministratori di Vicenza prima dell'insediamento della caserma Dal Molin.
Il colonnello Buckingam, sul giornale di Vicenza del 30 agosto 2012, affermava che: «Diversi anni fa, la guarnigione dell'esercito Usa a Vicenza richiese fondi all'Esercito stesso per la costruzione di un edificio, per l'addestramento e la simulazione informatica, di circa 4.250 metri quadrati all'interno della base di Longare.
Questo edificio dovrebbe sorgere all'interno della base Pluto sul terreno dove dei vecchi bunker di stoccaggio di munizioni sono stati distrutti a spese dell'Esercito Usa. La nuova struttura di Longare sarebbe destinata a sostituire alcuni edifici vecchi e meno efficienti dal punto di vista del consumo energetico, situati nella caserma Ederle, ed il luogo dove sorgono sarà trasformato in area verde».
Considerato che i benefici di tale trasformazione si realizzeranno a Vicenza, sarebbe logico e consequenziale che anche il centro di addestramento sorgesse in città. In questo senso sono d'accordo con il collega Variati che auspica tale ipotesi.
Qualora le autorità militari decidessero di costruirlo a Longare, sarà nostra cura tutelare gli interessi della comunità sotto il profilo economico, sociale, ambientale e della sicurezza.
Questi i fatti, altra cosa gli eventi cui abbiamo assistito da spettatori, le numerose e talvolta inopportune uscite del sindaco Variati a mezzo stampa che nulla hanno a che fare con il confronto tra istituzioni. Se ora si è dichiarato disponibile ad ospitare il centro di addestramento a Vicenza, perché non dirlo subito? Si sarebbero evitate tante inutili discussioni.
Su questioni così delicate che rischiano di degenerare ed innescare reazioni anche violente, avremmo preferito una maggiore pacatezza ed un confronto in ambito istituzionale.
Resta grave l'ingerenza del sindaco Variati sul territorio di un altro comune. Chi oggi si dichiara paladino dei problemi viabilistici della Riviera Berica perché non ha coinvolto i Comuni contermini prima di stravolgere e complicare l'accesso alla città per chi arriva dalla Riviera Berica?
Molti cittadini mi hanno chiesto se Longare sia diventata una colonia di Vicenza: mi sento di rassicurarli confermando che così non è, e al sindaco Variati vorrei ricordare che un po' di saggezza e prudenza in più non avrebbero guastato. Anche in campagna elettorale!
Gaetano Fontana
Sindaco di Longare
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