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martedì 20 settembre 2011


Legnago. E' già ex assessore ai Lavori pubblici  Urbanistica Viabilità Trasporti Paolo Longhi, eletto con il maggior numero di preferenze nel 2009, per il Pdl , è stato dimissionato in tronco dal Sindaco.  L'ha sostituito l'architetto Moreno Nalin: esterno, in quota alla corrente pidiellina Rossini-Bendinelli rappresentata in Consiglio da Alessandro Rettondini, indicato agli alleati leghisti dai tre consiglieri del Popolo della libertà che giovedì scorso, con una forzatura fai da te, avevano preteso la «testa» dell'Avvocato Longhi. Con l'intento «di dare stabilità e nuovo slancio all'attività amministrativa garantendo alla maggioranza i numeri per archiviare una crisi politica che si trascina da 18 mesi».

Mentre il vento delle polemiche per l'improvvisa destituzione dell'esponente di punta dei giorgettiani in città continua ad ingrossarsi, anche ultimo tassello burocratico è andato a posto. Ieri pomeriggio, il sindaco Roberto Rettondini, dopo aver atteso invano che Longhi rassegnasse quelle dimissioni che l'avrebbero liberato sicuramente da un grande imbarazzo politico e personale, ha infatti ritirato le deleghe. Per poi passare, subito dopo, a firmare il provvedimento che consentirà a Nalin di prendere possesso, già da questa mattina, dell'ufficio sgombrato a forza da Longhi.
«Il mio», dichiara Longhi, «non è attaccamento bramoso alla poltrona affidatami da 358 legnaghesi. Ma non intendo affatto rendermi complice dell'attacco ricattatorio fatto al sindaco e del palese oltraggio della volontà popolare».

«Sono sinceramente dispiaciuto per l'amico Paolo che in questi due anni si è dimostrato sempre all'altezza dell'incarico ricevuto svolgendolo con correttezza, competenza e grande disponibilità», ha dichiarato Rettondini. «Tuttavia», ha aggiunto il sindaco, «non avevo altra scelta di fronte al perentorio altolà degli alleati e ho dato perciò corso alle indicazioni della segreteria per portare a termine il mandato. Comunque sia, Longhi è stato lasciato solo ed affondato dai suoi: io e la Lega lo abbiamo infatti difeso e sostenuto in molte occasioni». Il «licenziamento» di Longhi non è stato però l'unico atto ufficializzato ieri dal «doge» del Carroccio. Il sindaco ha infatti messo nero su bianco anche la seconda richiesta avanzata dal presidente del Consiglio Maurizio Raganà, dal consigliere Rettondini e dal capogruppo del Pdl Riccardo Bariani per non mandare a carte quarantotto la Giunta. Ed ha quindi revocato l'incarico di vicesindaco a Loris Bisighin, l'altro pidiellino finito nella lista nera dei colleghi che, anziché silurarlo com'era nei piani iniziali, si sono limitati a ridimensionarne il ruolo. D'ora in avanti, il braccio destro del sindaco sarà Alessio Bariani, l'assessore esterno al Bilancio subentrato lo scorso marzo nell'esecutivo alla dimissionaria Anna Maria Torelli, prima vittima della faida interna al Pdl.
Giorgetti non ha comunque gradito l'impallinamento del suo assessore. «Innanzitutto», sbotta, «trovo inaccettabile che dei consiglieri facciano un'operazione di questo tipo contro un loro collega che ha ampiamente contribuito al successo della lista e della coalizione al contrario di qualche assessore esterno». «In secondo luogo», aggiunge Giorgetti, «mi rammarico che a Legnago ci sia un sindaco sotto tutela, che revocando il mandato a Longhi dimostra di avere un potere limitato ed una miopia politica che apre un clamoroso precedente di cui altri potrebbero presto fare le spese»
Con questa secondo cambio di rotta il rimpasto lampo, da cui esce vincitrice l'ala «ribelle» capeggiata da Agostino Rossini, è completato. Ora, iniziano le ripercussioni per un impallinamento maldigerito soprattutto da Giovane Italia, il movimento giovanile del Pdl di cui fa parte lo stesso Longhi. Che, per voce del suo presidente provinciale Roland Tedesco, ieri ha chiesto al direttivo provinciale l'esplusione dei tre consiglieri e di Rossini.
«Il sindaco», dichiara amareggiato ma sereno Longhi, «mi ha chiesto di dimettermi magari per trovarmi un posto in qualche Cda. Ma preferisco che sia stato lui a destituirmi accollandosene la responsabilità. I cittadini di Legnago mi hanno eletto con il maggior numero di preferenze di tutta la coalizione ed interpreterò perciò il mio ruolo per la città con impegno e senso del dovere sino in fondo». «Anche perchè», aggiunge, «non ho nulla da rimprovermi se non di aver fatto il mio dovere con onestà e trasparenza»

da L'arena e il blog di Paolo Longhi

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