VENEZIA – Il governatore del Veneto Luca Zaia si dice ”inquieto” del fatto che lunedi’ il primo provvedimento che sara’ varato dal governo Monti sia quello per Roma capitale. ”Mi sembra che non sia dare una risposta al Nord – afferma l’esponente leghista -. Roma capitale potrebbe aspettare, meglio occuparsi di chi oggi non ha posto di lavoro”.
Zaia non risparmia una battuta al nuovo esecutivo tecnico: ”se il buongiorno si vede dal mattino non e’ un buongiorno per il Nord, per il Veneto”. ”Abbiamo capito che Roma ha una corsia preferenziale – aggiunge -. In un momento come questo varrebbe la pena di pensare ai disoccupati piu’ che a Roma capitale. Non vorremo che salvassimo la capitale e questa si ritrovasse ad essere deserta perche’ la gente deve espatriare, emigrare per trovarsi un posto di lavoro. Sono convinto che i romani la pensano come me”.
Da qui la proposta del governatore. ”Si potrebbe istituire un nuovo modus operandi, lo diciamo a Monti – spiega – potremmo dire che dovrebbe dar vita ad una politica di governo paritetica: un provvedimento per il Sud e un provvedimento per il Nord”.
”Questo esordio con Roma capitale ci inquieta – conclude -.Uno si aspettava da Monti come primo provvedimento un pacchetto di misure contro la crisi, se il primo e’ su Roma capitale auguri”.
i fronte al sospetto che il governo tecnico Monti spinga l’acceleratore sul centralismo, il governatore del Veneto Luca Zaia replica che la Lega ”non e’ piu’ disposta ad aspettare”.
”Il progetto del federalismo, lo dice il Capo dello Stato – sottolinea – non e’ piu’ una scelta ma una necessita”’. Per Zaia, dalla crisi si esce ”non solo con le manovre ma anche con le riforme, quelle poderose”. Il pensiero dell’esponente del Carroccio va ”ad esempio che regioni come la Sicilia che hanno 26mila forestali pagati da tutti gli italiani”.
La Lega non teme le fughe dal movimento verso il terzo polo, come accaduto ieri per il consigliere comunale di Venezia del Carroccio Marco Zuanich, passato all’Udc. Lo conferma il governatore leghista del Veneto Luca Zaia. ”Non abbiamo paura – dice -. Siamo abituati a questi via vai. E parla uno che e’ da piu’ di vent’anni in Lega”.
Per Zaia, ”l’importante e’ avere coerenza, quella che noi abbiamo dimostrato portando avanti le nostre idee, battendoci per il federalismo e l’autonomia del Veneto”. Quanto all’ipotesi di alleanze con il terzo polo e con l’Udc in particolare Zaia non lascia spazio a scenari futuribili. ”Abbiamo ben chiaro l’obiettivo e ne discuteremo nel Parlamento del Nord, ne discuteranno le segreterie – sottolinea -. Dico semplicemente che la partita del terzo polo e’ impossibile per quel che ci riguarda”.
E al leader dell’Udc Casini, che si e’ detto pronto a dialogare con la Lega, Zaia risponde: ”lo dice da molto tempo. Diceva anche che gli allevatori sono dei farabutti quando presentavo la mia legge sulle quote latte. Ho visto che pero’ gli allevatori non si sono dimostrati tali”.
La Lega ”e’ sempre pronta alle rivolte, quelle democratiche e pacifiche” e affronta ”con coerenza tutto quello che si ritrova sul campo”, ha risposto Zaia a una domanda sull’ipotesi, avanzata dal segretario veneto del Carroccio Gianpaolo Gobbo, di rivolta fiscale sul pacchetto Monti.
”In questa fase – spiega – dobbiamo difendere i veneti fino in fondo. Il che non vuol dire – precisa – che oggi ci sia una chiamata all’appello, attenderemo di vedere la convocazione del Parlamento del Nord, che e’ l’unica sede in cui si fa sintesi delle idee di tutti gli amministratori”. ”Piu’ che appoggiare le rivolte fiscali – conclude – vorrei ricordare a tutti che quando c’e’ stata l’alluvione in Veneto ho proposto io il fatto di non pagare piu’ le tasse perche’ non ci davano i soldi”.
Zaia non risparmia una battuta al nuovo esecutivo tecnico: ”se il buongiorno si vede dal mattino non e’ un buongiorno per il Nord, per il Veneto”. ”Abbiamo capito che Roma ha una corsia preferenziale – aggiunge -. In un momento come questo varrebbe la pena di pensare ai disoccupati piu’ che a Roma capitale. Non vorremo che salvassimo la capitale e questa si ritrovasse ad essere deserta perche’ la gente deve espatriare, emigrare per trovarsi un posto di lavoro. Sono convinto che i romani la pensano come me”.
Da qui la proposta del governatore. ”Si potrebbe istituire un nuovo modus operandi, lo diciamo a Monti – spiega – potremmo dire che dovrebbe dar vita ad una politica di governo paritetica: un provvedimento per il Sud e un provvedimento per il Nord”.
”Questo esordio con Roma capitale ci inquieta – conclude -.Uno si aspettava da Monti come primo provvedimento un pacchetto di misure contro la crisi, se il primo e’ su Roma capitale auguri”.
i fronte al sospetto che il governo tecnico Monti spinga l’acceleratore sul centralismo, il governatore del Veneto Luca Zaia replica che la Lega ”non e’ piu’ disposta ad aspettare”.
”Il progetto del federalismo, lo dice il Capo dello Stato – sottolinea – non e’ piu’ una scelta ma una necessita”’. Per Zaia, dalla crisi si esce ”non solo con le manovre ma anche con le riforme, quelle poderose”. Il pensiero dell’esponente del Carroccio va ”ad esempio che regioni come la Sicilia che hanno 26mila forestali pagati da tutti gli italiani”.
La Lega non teme le fughe dal movimento verso il terzo polo, come accaduto ieri per il consigliere comunale di Venezia del Carroccio Marco Zuanich, passato all’Udc. Lo conferma il governatore leghista del Veneto Luca Zaia. ”Non abbiamo paura – dice -. Siamo abituati a questi via vai. E parla uno che e’ da piu’ di vent’anni in Lega”.
Per Zaia, ”l’importante e’ avere coerenza, quella che noi abbiamo dimostrato portando avanti le nostre idee, battendoci per il federalismo e l’autonomia del Veneto”. Quanto all’ipotesi di alleanze con il terzo polo e con l’Udc in particolare Zaia non lascia spazio a scenari futuribili. ”Abbiamo ben chiaro l’obiettivo e ne discuteremo nel Parlamento del Nord, ne discuteranno le segreterie – sottolinea -. Dico semplicemente che la partita del terzo polo e’ impossibile per quel che ci riguarda”.
E al leader dell’Udc Casini, che si e’ detto pronto a dialogare con la Lega, Zaia risponde: ”lo dice da molto tempo. Diceva anche che gli allevatori sono dei farabutti quando presentavo la mia legge sulle quote latte. Ho visto che pero’ gli allevatori non si sono dimostrati tali”.
La Lega ”e’ sempre pronta alle rivolte, quelle democratiche e pacifiche” e affronta ”con coerenza tutto quello che si ritrova sul campo”, ha risposto Zaia a una domanda sull’ipotesi, avanzata dal segretario veneto del Carroccio Gianpaolo Gobbo, di rivolta fiscale sul pacchetto Monti.
”In questa fase – spiega – dobbiamo difendere i veneti fino in fondo. Il che non vuol dire – precisa – che oggi ci sia una chiamata all’appello, attenderemo di vedere la convocazione del Parlamento del Nord, che e’ l’unica sede in cui si fa sintesi delle idee di tutti gli amministratori”. ”Piu’ che appoggiare le rivolte fiscali – conclude – vorrei ricordare a tutti che quando c’e’ stata l’alluvione in Veneto ho proposto io il fatto di non pagare piu’ le tasse perche’ non ci davano i soldi”.
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