E qualche convinzione devono essersela già formata, se han deciso di arrestare proprio il comandante con l’accusa di omicidio colposo, disastro e naufragio. Peraltro, gli viene contestato anche l’abbandono della nave mentre ancora molti passeggeri erano da trarre in salvo: la peggior ignominia secondo il codice di chi va per mare.
Quando c'è tracotanza e alterigia, vanità e messa in pericolo di oltre 4.000 persone vuol dire far parete del giro che conta. Vuol dire conoscere il proprio valore.
Nel giro che conta c'è anche chi gioca a far del male alla navigazione italica da sempre negletta e preclusa all'Italia. Su questo s'innesta la tragedia. Gli interessi italici nela "Mare noustrum" non percepiti chiaramente da chi si crede vicino ai potenti del mondo, così il mondo accetta la sfida e ti fa colare a picco con lamigliore nave, con la migliore tecnologia, con la migliore sicurezza. La partita doppia è aperta su altri castelli e l'unico difetto del Comandante e l'Armatore è non aver la sensazione che siamo in guerra. Guerra economica spietata per rotte, e denaro fresco dei clienti che si imbarcano in crociera che visitano tutt'intorno il mediterraneo come ho fatto due volte anch'io una su Costa Crociere e una su MSC. Due ditte concorrenti. Affare appetito. Non è sotto accusa il Comandante è sotto accusa il massimo livello governativo che non dice che siamo in guerra-economica. Avvicinate questa notizia alla notizia della Moby Prince del 1991, all'abbattimento dell'aereo di linea diretto a Ustica, Italicus, Bologna stazioned, Crevalcore, Bolzano. Segnali di guerra. Guerra nei cieli nei mari per terra.
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