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venerdì 17 settembre 2010

CARIVERONA UNICREDIT LIBIA

RAI NEWS 24
Milano, 17-09-2010

La Lybian Investment Authority, il fondo sovrano della Libia, ha aumentato la sua partecipazione in Unicredit, arrivando a controllare il 2,59% della banca.
A scriverlo è Il Sole 24 Ore, che cita fonti finanziarie. Secondo la Reuters la Consob, l’autorità di controllo delle operazioni di borsa, sarebbe già stata informata dell’operazione.

Con questo aumento la quota libica della banca salirebbe oltre il 7,2%. Oltre alla quota del fondo sovrano libico, la banca centrale libica controlla infatti il 4,988% dell’istituto di credito.

In Unicredit, esiste un tetto del 5% per azionista. La Consob sta valutando se sia stato superato. A questo proposito, sempre secondo Il Sole 24 Ore, ha scritto una lettera alla Lia, chiedendo se la banca centrale e il fondo sovrano siano sotto il controllo diretto di Gheddafi. La risposta avrebbe sottolineato l’indipendenza della banca centrale e il fatto che il fondo sovrano è regolato da un board controllato dal governo, dove però non c’è diritto di veto.

La partecipazione di Cariverona
Intanto il primo socio italiano della banca, la Fondazione Cariverona, ha diminuito la propria quota dello 0,25% pari a 100 milioni di euro. In questo modo la partecipazione in Unicredit della fondazione veneta è scesa al 4,63%.

Novità in arrivo
Nella giornata di venerdì si riunisce anche il Consiglio Generale per il rinnovo dei propri componenti. Dei 32 attuali, 25 verranno cambiati. Di questi, 18 verranno scelti fra le terne presentate dalle istituzioni locali, vescovi e rettori. La Lega Nord mira a aumentare il proprio peso nell’organismo che nominerà poi il consiglio d’amministrazione della fondazione.

Piazza Affari mostra interesse
Il titolo, poco dopo l’apertura della Borsa di Milano, è ben acquistato e guadagna oltre l’1% in una giornata iniziata in modo positivo per Piazza Affari.

Il primo azionista di Unicredit è Aabar Luxemburg, con il 4,991%


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Unicredit ha annunciato alle organizzazioni sindacali 4.700 esuberi all'avvio delle negoziazioni legate al riassetto per la Banca Unica. E' quanto si apprende da Fabio Sileoni della Fabi che commenta: "L'effetto Marchionne-Fiat ha purtroppo contagiato, come un effetto domino, anche il gruppo Unicredit". Secondo Sileoni si vuole, insomma, "modificare profondamente l'attuale contratto nazionale di lavoro che da settembre le organizzazioni sindacali dovranno discutere in Abi.

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