Da IL GIORNALE DI VICENZA
La Popolare di Vicenza disdetta i contratti di lavoro aziendali
VICENZA. La Banca Popolare di Vicenza ha dato formale disdetta dei contratti di lavoro in vigore, a partire dal 28 febbraio 2014. L’Istituto spiega di aver «avviato, sin da ottobre 2012, un confronto negoziale con il sindacato per la revisione e l’ammodernamento della contrattazione aziendale, connotata dalla presenza di norme ormai obsolete. Non avendo raggiunto alcuna intesa con i sindacati negli ultimi 12 mesi, anche alla luce delle prospettive di crescita la Banca ritiene indispensabile definire un percorso connotato da tempi certi» e pertanto «si è ritenuto necessario dare formale disdetta ai contratti in essere, al pari di quanto già effettuato dalla maggior parte dei gruppi bancari italiani, definendo un lasso di tempo congruo per arrivare a soluzioni condivise».
La reazione sindacale però è dura: «Oltre 5mila dipendenti del gruppo saranno privi di qualsiasi regola e tutela contrattuale aziendale. Si tratta - commenta Pier Luigi Ledda, segretario nazionale della Fiba - di un atto gravissimo, con il quale la banca Popolare di Vicenza getta la maschera e si rivela una matrigna per tutti i suoi dipendenti. I lavoratori e le organizzazione sindacali sapranno reagire a questa provocazione con grande forza, fermezza e determinazione».
La Banca Popolare di Vicenza, ricordando di aver sempre «tutelato i livelli occupazionali, in una situazionale congiunturale ancora difficile», sostiene invece che «in uno scenario competitivo sempre più complesso e connotato da profonda crisi economica» è necessario «un processo di revisione della contrattazione, anche in considerazione degli obiettivi di crescita del gruppo».
La reazione sindacale però è dura: «Oltre 5mila dipendenti del gruppo saranno privi di qualsiasi regola e tutela contrattuale aziendale. Si tratta - commenta Pier Luigi Ledda, segretario nazionale della Fiba - di un atto gravissimo, con il quale la banca Popolare di Vicenza getta la maschera e si rivela una matrigna per tutti i suoi dipendenti. I lavoratori e le organizzazione sindacali sapranno reagire a questa provocazione con grande forza, fermezza e determinazione».
La Banca Popolare di Vicenza, ricordando di aver sempre «tutelato i livelli occupazionali, in una situazionale congiunturale ancora difficile», sostiene invece che «in uno scenario competitivo sempre più complesso e connotato da profonda crisi economica» è necessario «un processo di revisione della contrattazione, anche in considerazione degli obiettivi di crescita del gruppo».
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