Bovolone L'ARENA 15.11.2011. Undici firme di dimissioni di altrettanti consiglieri hanno affossato l'intero consiglio comunale e lo stesso sindaco Riccardo Fagnani. Altre due firme, ma ormai superflue, si sono aggiunte nella tarda mattinata a causa di un ritardo per impegni di lavoro, portando così a 13 i dimissionari.
Così a mezzogiorno Fagnani ha posto la sua ultima firma da sindaco sul comunicato indirizzato al prefetto di Verona, Perla Stancari, per le avvenute dimissioni di oltre metà dei consiglieri. Quindi l'ormai ex sindaco Riccardo Fagnani ha lasciato il suo ufficio, portandosi via i documenti e le cose personali.
Poco prima in sala giunta erano sfilati tutti e sette i consiglieri di minoranza: per il Pdl Costantino Turrini, Carmela Crisafulli ed Enzo Buratto; per la lista civica Città Futura Ferdinando Sortino e Luigi Lovato, l'indipendente Beatrice Mantovani; i consiglieri di Bovolone Domani Osvaldo Richelli e Angiolina Pasini. Hanno aderito alle dimissioni anche sei esponenti della ex maggioranza, che ne è uscita con le ossa rotte: due (su cinque) i consiglieri leghisti, cioè Orfeo Pozzani, capogruppo Lega nonché segretario di sezione del partito, e Alessandro Pizzoli; tre (su sei) i consiglieri della civica Bovolone Protagonista, Augusto Favalli, Rino Maestrello e Paolino Turrini.
Ora che il Consiglio è sciolto, le porte di Palazzo Scipioni si aprono per il commissario. Già ieri pomeriggio, infatti, la Prefettura ha provveduto a nominare il viceprefetto Lucio Parente, che potrebbe insediarsi questa mattina stessa. Si tratta del terzo commissario che arriva ad occuparsi di Bovolone in meno di cinque anni.
I consiglieri dimissionari sperano di tornare al voto entro la tornata di amministrative della prossima primavera, anche se i tempi tecnici sono molto stretti e c'è il rischio che il commissariamento duri un anno abbondante.
Difficile decifrare le motivazioni politiche delle dimissioni, dal momento che i più adducono questioni di rapporti personali per giustificare tale scelta. «È un atto di responsabilità per il bene del paese, perché così non si poteva andare avanti», sottoscrivono tutti. Alcune dichiarazioni: «Spiacevole arrivare a questo punto, ma umanamente non c'erano più rapporti né considizioni per sostenere questo sindaco», dice Orfeo Pozzani, capogruppo della Lega. Beatrice manfovani fa eco: «Purtroppo per motivi riconducibili al piano personale sono stata costretta a passare dall'altra parte. Dispiace. I rapporti personali sono andati distrutti». Preoccupato per i tempi tecnici Osvaldo Richelli, capogruppo di Bovolone domani: «Sono dimissioni tardive, la crisi andava fatta al momento dell'espulsione dalla Lega di Fagnani, così si sarebbe arrivati di sicuro a votare in queste amministrative».
Ma ecco l'antefatto. Il tam tam per raggiungere le firme è partito domenica sera con un vorticoso giro di sms e telefonate. I dimissionari si sono dati appuntamento in piazzale Scipioni per le 10 di ieri e sono andati a firmare non appena raggiunto le 11 presenze necessarie per portare a buon fine l'operazione. Gli eventi sono precipitati tra sabato e domenica, all'indomani di un venerdì nero per la maggioranza costituita da Lega nord e lista civica Bovolone Protagonista, nel corso del quale il sindaco Fagnani aveva revocato le deleghe all'assessore Augusto Favalli (lista civica) e subito in serata era stato costretto a vedere sospesa la seduta del consiglio comunale per mancanza del numero legale: erano infatti assenti all'appello tre consiglieri di maggioranza e un quarto si è allontanato subito dopo, permettendo alle minoranze di far saltare tutto alzandosi.
Domenica sera la crepa che si era manifestata venerdì si è ulteriormente allargata. Al punto che il sindaco ha capito già in nottata che il suo mandato aveva le ore contate e ieri mattina, appena arrivato nel suo ufficio, ha firmato di buonora altri due decreti per ritirare le deleghe: il primo al presidente di Bovolone Promuove Marco Pizzoli e il secondo al consigliere Alessandro Pizzoli, che venerdì sera si era assentato dopo l'appello contribuendo a far mancare il numero legale.
Fagnani inoltre si è affacciato alla sala giunta dove si stavano raccogliendo le firme per le dimissioni, davanti al segretario comunale Margherita Clemente, e ha scattato alcune foto. Immagini che probabilmente torneranno utili in una campagna elettorale che si preannuncia dai toni accesi.Sono rimasti fedeli a Fagnani i consiglieri Alessandro Fiorini, Damiano Bissoli, Claudio Turco, Tiziano Ferrari, Enrico Tescaroli, Riccardo Faccioni e Luca Fagnani, fratello dell'ex primo cittadino.
Così a mezzogiorno Fagnani ha posto la sua ultima firma da sindaco sul comunicato indirizzato al prefetto di Verona, Perla Stancari, per le avvenute dimissioni di oltre metà dei consiglieri. Quindi l'ormai ex sindaco Riccardo Fagnani ha lasciato il suo ufficio, portandosi via i documenti e le cose personali.
Poco prima in sala giunta erano sfilati tutti e sette i consiglieri di minoranza: per il Pdl Costantino Turrini, Carmela Crisafulli ed Enzo Buratto; per la lista civica Città Futura Ferdinando Sortino e Luigi Lovato, l'indipendente Beatrice Mantovani; i consiglieri di Bovolone Domani Osvaldo Richelli e Angiolina Pasini. Hanno aderito alle dimissioni anche sei esponenti della ex maggioranza, che ne è uscita con le ossa rotte: due (su cinque) i consiglieri leghisti, cioè Orfeo Pozzani, capogruppo Lega nonché segretario di sezione del partito, e Alessandro Pizzoli; tre (su sei) i consiglieri della civica Bovolone Protagonista, Augusto Favalli, Rino Maestrello e Paolino Turrini.
Ora che il Consiglio è sciolto, le porte di Palazzo Scipioni si aprono per il commissario. Già ieri pomeriggio, infatti, la Prefettura ha provveduto a nominare il viceprefetto Lucio Parente, che potrebbe insediarsi questa mattina stessa. Si tratta del terzo commissario che arriva ad occuparsi di Bovolone in meno di cinque anni.
I consiglieri dimissionari sperano di tornare al voto entro la tornata di amministrative della prossima primavera, anche se i tempi tecnici sono molto stretti e c'è il rischio che il commissariamento duri un anno abbondante.
Difficile decifrare le motivazioni politiche delle dimissioni, dal momento che i più adducono questioni di rapporti personali per giustificare tale scelta. «È un atto di responsabilità per il bene del paese, perché così non si poteva andare avanti», sottoscrivono tutti. Alcune dichiarazioni: «Spiacevole arrivare a questo punto, ma umanamente non c'erano più rapporti né considizioni per sostenere questo sindaco», dice Orfeo Pozzani, capogruppo della Lega. Beatrice manfovani fa eco: «Purtroppo per motivi riconducibili al piano personale sono stata costretta a passare dall'altra parte. Dispiace. I rapporti personali sono andati distrutti». Preoccupato per i tempi tecnici Osvaldo Richelli, capogruppo di Bovolone domani: «Sono dimissioni tardive, la crisi andava fatta al momento dell'espulsione dalla Lega di Fagnani, così si sarebbe arrivati di sicuro a votare in queste amministrative».
Ma ecco l'antefatto. Il tam tam per raggiungere le firme è partito domenica sera con un vorticoso giro di sms e telefonate. I dimissionari si sono dati appuntamento in piazzale Scipioni per le 10 di ieri e sono andati a firmare non appena raggiunto le 11 presenze necessarie per portare a buon fine l'operazione. Gli eventi sono precipitati tra sabato e domenica, all'indomani di un venerdì nero per la maggioranza costituita da Lega nord e lista civica Bovolone Protagonista, nel corso del quale il sindaco Fagnani aveva revocato le deleghe all'assessore Augusto Favalli (lista civica) e subito in serata era stato costretto a vedere sospesa la seduta del consiglio comunale per mancanza del numero legale: erano infatti assenti all'appello tre consiglieri di maggioranza e un quarto si è allontanato subito dopo, permettendo alle minoranze di far saltare tutto alzandosi.
Domenica sera la crepa che si era manifestata venerdì si è ulteriormente allargata. Al punto che il sindaco ha capito già in nottata che il suo mandato aveva le ore contate e ieri mattina, appena arrivato nel suo ufficio, ha firmato di buonora altri due decreti per ritirare le deleghe: il primo al presidente di Bovolone Promuove Marco Pizzoli e il secondo al consigliere Alessandro Pizzoli, che venerdì sera si era assentato dopo l'appello contribuendo a far mancare il numero legale.
Fagnani inoltre si è affacciato alla sala giunta dove si stavano raccogliendo le firme per le dimissioni, davanti al segretario comunale Margherita Clemente, e ha scattato alcune foto. Immagini che probabilmente torneranno utili in una campagna elettorale che si preannuncia dai toni accesi.Sono rimasti fedeli a Fagnani i consiglieri Alessandro Fiorini, Damiano Bissoli, Claudio Turco, Tiziano Ferrari, Enrico Tescaroli, Riccardo Faccioni e Luca Fagnani, fratello dell'ex primo cittadino.
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