Libia/ Aereo C-130 per rimpatrio italiani non è partito
TM News - 25 minuti fa
Roma, 22 feb. (TMNews) - Il C-130 programmato per oggi per il rimpatrio dei primi cento italiani dalla Libia non è partito per la mancanza delle necessarie condizioni di sicurezza. La notizia è stata confermata dal ministro della Difesa Ignazio La ...
Virgilio - Genova Oggi Notizie - Reuters Italia22-02-11 | |
LIBIA: TRIPOLI BANDITA DA RIUNIONI LEGA ARABA | |
(ASCA-AFP) - Il Cairo, 22 feb - La Lega Araba mette al bando la Libia. Tripoli non sara' ammessa alle prossime riunioni fino a quando non prendera' in considerazione le richieste di riforma avanzate dai manifestanti anti-regime. Lo ha annunciato la stessa Lega Araba in un comunicato. red-uda/sam/alf |
22-02-11 | |
LIBIA: MERKEL MINACCIA SANZIONI, ''SPAVENTOSO DISCORSO GHEDDAFI'' | |
(ASCA-AFP) - Berlino, 22 feb - Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha definito ''molto spaventoso'' il discorso pronunciato da Muammar Gheddafi alla tv di Stato libica e ha minacciato sanzioni da parte del suo governo se non si porra' fine alla repressione contro i manifestanti. ''Chiediamo alle autorita' libiche di fermare la violenza contro il proprio popolo'', ha detto la Merkel nel corso di un briefing con la stampa in occasione della visita a Berlino del primo ministro greco, Georges Papandreou. ''Le informazioni che ci giungono dalla Libia sono estremamente preoccupanti. Il discorso di Muammar Gheddafi di oggi e' stato molto spaventoso, perche' e' come se avesse dichiarato guerra al suo popolo'', ha aggiunto il cancelliere. ''Se la violenza non si fermera' rifletteremo sulla possibilita' di adottare delle sanzioni''. red-uda/sam/alf |
Tommaso Ferrara
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LIBIA - L'ultimo discorso di Gheddafi alla tv fa davvero rabbrividire. Chi si aspettava un discorso conciliante rimarrà deluso, Gheddafi è pronto allo sterminio del suo popolo:"Gheddafi resisterà: libertà, vittoria, rivoluzione! Io morirò come un martire, come mio nonno" ha tuonato il dittatore libico nel suo ultimo discorso tenuto davanti alla sua casa bombardata dai raid americani nel 1986 a Tripoli. "I manifestanti sono ratti pagati dai servizi segreti stranieri, sono una vergogna per le loro famiglie e le loro tribù", ha continuato nel suo discorso drammatico e violento "Muammar Gaddafi è l'orgoglio della Libia, uomo che ha voluto sempre prosperità, vi ha restituito il petrolio. Uscite nelle strade, andate ad attaccare questi ratti". Frasi deliranti che parlano di improbabili complotti, ma che incitano i sostenitori ad uscire per le strade e combattere i dissidenti fino alle morte: "Se costretti, useremo la forza in conformità a leggi internazionali. Non sono un presidente, non mi devo dimettere. Ho il mio fucile. Non temo niente e nessuno. Ritirate i vostri bambini dalle strade, perché li drogano, li caricano" fa leva ancora sul passato rivoluzionario che lo ha portato al potere, poi l'unica concessione che ammette è un piccolo rimpasto governativo e un blando federalismo. E conclude con: "‘Chiunque ami Muammar Gheddafi, esca di casa e vada nelle strade. Non useremo violenza. L’esercito riprenda il controllo della nazione e la gente scenda in piazza domani ed attacchi i manifestanti". Frasi contraddittorie, una presentazione della realtà palesemente distorta e anche attacchi all'Italia e alla comunità internazionale accusata di armare i ragazzi libici. Il vecchio leone è impazzito, nega l'uso della forza mentre i suoi caccia stanno bombardando i manifestanti: la Libia gronda sangue e forse la comunità internazionale dovrebbe pensare a qualcosa di più efficace degli appelli lanciati per fermare la violenza.
Libia, soldati: zone est fuori da controllo Gheddafi
TOBRUK, Libia (Reuters) - La parte orientale della Libia non è più sotto il controllo di Muammar Gheddafi, dopo le rivolte che sono scoppiate in tutto il paese. Lo hanno detto oggi i soldati non più fedeli al leader libico ad un corrispondente Reuters.
I residenti di Tobruk hanno detto che la città è nelle mani della gente da tre giorni, aggiungendo chel fumo che sale in alcune zone della città, proviene da un deposito di munizioni bombardato dalle truppe fedeli ai figli di Gheddafi.
"Tutte le regioni orientali sono fuori dal controllo di Gheddafi... La gente e l'esercito sono gomito a gomito qui", ha detto l'ormai ex maggiore dell'esercito Hany Saad Marjaa al corrispondente, uno dei primi giornalisti stranieri ad entrare in Libia durante la rivolta.
Il lato libico del confine con l'Egitto è controllato dai ribelli armati contrari a Gheddafi, che hanno accolto con piacere visitatori egiziani.
Uno dei ribelli teneva in mano un ritratto di Gheddafi, rovesciato, dove campeggiava la scritta "il tiranno macellaio, assassino di libici", ha spiegato il corrispondente durante il suo passaggio nella città di Musaid, appena dentro la parte libica del confine.
Gheddafi ha fatto uso di carri armati, elicotteri e aerei da guerra per combattere le rivolte, hanno detto oggi testimoni, mentre il leader ha smentito le voci secondo le quali sarebbe sul punto di lasciare il paese dopo 40 anni al potere.
Le manifestazioni di protesta hanno raggiunto anche la capitale Tripoli, dopo essere partite da Bengasi, base di partenza delle rivolte che poi hanno riguardato altre città che, fanno sapere i residenti, ora sono in mano ai contestatori.
22-02-11 | |
LIBIA: AMNESTY A BERLUSCONI, STOP A VENDITA ARMI E OPERAZIONI CONGIUNTE | |
(ASCA) - Roma, 22 feb - L'Italia solleciti la Libia, ''in virtu' dei rapporti stretti e duraturi tra i due paesi'', a porre fine alle violazioni dei diritti umani e sospenda le ''operazioni congiunte con la polizia libica sul controllo dei flussi migratori''. Lo ha chiesto, con una lettera inviata al presidente del Consiglio Berlusconi, al ministro dell'Interno Maroni e al ministro degli Affari esteri Frattini, il Segretario generale di Amnesty International, Salil Shetty, che ha sollecitato anche la ''sospensione della fornitura di armi, munizioni e veicoli blindati alla Libia fino a quando non sara' cessato completamente il rischio di violazione dei diritti umani''. red-uda/sam/alf |
Libia, Gheddafi: morirò da martire, combatterò rivolta
Reuters Italia - 34 minuti fa
TRIPOLI/ROMA (Reuters) - Il presidente libico Muammar Gheddafi, bersaglio di una rivolta popolare repressa nel sangue, ha promesso oggi di morire da martire in Libia, mentre i soldati ribelli sostengono che la zona orientale del paese non sia più sotto ...
Gheddafi: "Non lascerò, muoio in Libia da martire" Libero-News.it
2-02-11 | |
LIBIA: GHEDDAFI SFIDA OCCIDENTE, VOLETE FORSE BIN LADEN? (SERVIZIO) | |
(ASCA) - Roma, 22 feb - Come scenario ha scelto le rovine del palazzo presidenziale a Tripoli bombardato dagli americani nell'aprile del 1986, quando si salvo' la vita probabilmente grazie a una telefonata dell'allora presidente del Consiglio italiano, Bettino Craxi. Uno sfondo adatto per presentarsi alla nazione, per smentire le voci che lo volevano in fuga verso il Venezuela dell'amico Chavez, per minacciare ulteriori repressioni sanguinose e per ricordare all'Occidente il suo ruolo di baluardo contro l'integralismo islamico. ''Muammar Gheddafi non ha nessun incarico dal quale dimettersi. Non sono un presidente, sono la guida della Rivoluzione e tale restero' anche a costo del sacrificio della vita'', ha avvertito il leader libico nel suo lungo discorso alla nazione pronunciato oggi alla tv di Stato, facendo prevedere un clamoroso bagno di sangue che andra' ad accrescere il bilancio delle vittime nel paese, attualmente stimate in diverse centinaia. ''Fino ad ora non abbiamo usato la forza'', ha avuto il coraggio di sostenere Gheddafi, aggiungendo di non aver mai dato l'ordine di sparare, ma allo stesso tempo che ''chiunque rivolgera' le armi contro lo Stato dovra' essere ucciso''. Il leader libico ha messo sul tavolo anche la carta della minaccia islamica, sostenendo che i rivoltosi ''vogliono trasformare il paese in un emirato'' e che gli scontri di questi giorni ''hanno l'obiettivo di consegnare il paese all'America o a Bin Laden''. Il colonnello si e' rivolto ai giovani promettendo da domani una nuova Jamahirya (ovvero un nuovo regime), con libera stampa, una nuova costituzione e un nuovo sistema giuridico, ha detto di voler distribuire al popolo i proventi del petrolio, ma dietro alle apparenti aperture e' comparso a piu' riprese il volto feroce del dittatore, come quando si e' rivolto ai suoi sostenitori chiedendo di uscire per le strade e attaccare i manifestanti anti-regime. ''Andate a sterminare quei ratti'', ha detto senza mezzi termini. Nel suo discorso Gheddafi ha parlato anche dell'Italia, ricordando che ''grazie a me tutto il mondo ci guarda con rispetto e con timore. Ci siamo fatti rispettare da tutti, quando sono andato in Italia hanno salutato con rispetto il figlio di Omar Mukhtar'', ha proseguito facendo riferimento alla visita effettuata in Italia nel giugno del 2009, quando Gheddafi sbarco' a Ciampino assieme all'anziano figlio di Mukhtar, eroe della resistenza contro le truppe fasciste negli anni venti. uda/sam/alf |
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