Sul quotidiano L’Arena è apparso questo articolo.
NOGARA.La Lega nord solleva la questione dell’impresa di cui è socio di minoranza Ceolini(Pd)Non voglio commentare questo articolo. Voglio però dirvi una cosa sola: spero veramente che abbiate capito, una volta per tutte, perché il MoVimento 5 Stelle non fa alleanze. Il MoVimento 5 Stelle non vuole avere nulla a che fare con nessuno di questi personaggi, non vuole avere a che fare con nessun esponente della politica nogarese, ormai satura di scontri e ripicche personali. Il MoVimento 5 Stelle parla un’altra lingua, parla la lingua della gente, parla la lingua del cambiamento, parla la lingua del futuro. Siamo in MoVimento, muovetevi con noi!
Sugli oneri non pagati scoppia un caso politico
Il commissario prefettizio, alle prese col bilancio, deve recuperare la somma di 110mila euro: «I soldi devono rientrare, anche a rate»
Il Comune deve incassare «vecchi» oneri di urbanizzazione per quasi 110 mila euro. E il commissario prefettizio Rose Marie Machiné intende procedere al recupero «perché devo stilare un bilancio di previsione molto impegnativo», dice. Intanto la Lega accusa – cavalcando la campagna elettorale – che lo sforamento del patto di stabilità «non è dato da una maggiore spesa dell’amministrazione Falco ma da minori entrate, 110mila euro dei quali latenti da anni, relativi ad oneri di urbanizzazione che un’importante impresa edile del nogarese deve al Comune». Il Carroccio non fa nomi ma la chiamata in causa dell’«importante impresa edile nogarese» non è affatto casuale ed è nota a tutti in paese. Si tratta infatti dell’impresa «Enzo Ceolini srl», di cui è socio minoritario il figlio Paolo Ceolini, già vice sindaco e assessore al Bilancio nell’amministrazione Olivieri dal 2005 al 2010; è anche stato candidato alle ultime elezioni nella lista Olivieri, eletto e subito dimessosi; attualmente è segretario del circolo Pd nogarese. Tutti elementi con i quali la Lega «va a nozze».
Gli oneri di urbanizzazione e i costi di costruzione sono relativi a permessi rilasciati nel periodo 2005/2010 ed ancora in sospeso. A ottobre 2010, il responsabile del settore urbanistica ed edilizia privata, ha scritto all’impresa Ceolini per puntualizzare che, visto che la somma non era rientrata malgrado un avviso recapitato a marzo, si sarebbe avviato un procedimento per riscuotere le somme dovute. Si tratta di 108.480 euro che, se non vengono pagati, potrebbero essere introitati incassando le polizze fidejussorie depositate dalla ditta. Senonché l’impresa ha nel frattempo dato incarico al proprio legale chiedendo di definire con più precisione tale somma tenendo conto dei costi di costruzione di un tratto di pista ciclopedonale in più, rispetto al primo progetto, già realizzata dalla ditta Ceolini in via Maso.
Intanto, però, è caduta l’amministrazione Falco ed è subentrato il commissario prefettizio Machinè che puntualizza: «Gli oneri sono quelli che la ditta doveva pagare per lavori già eseguiti, oneri che sono già riscuotibili per cui sono costretta a dar corso al loro incasso, per ora con una prima trance di 34mila euro, sia per dare esecuzione ad una richiesta dell’amministrazione Falco sia per predisporre gli atti di bilancio che richiedono un recupero di circa un milione di euro». Ed aggiunge: «Per il maggior tratto eseguito, per il quale è stata rilasciata regolare concessione edilizia, che di fatto ha dato parere favorevole a tutto il progetto, non risulta siano stati impegnati i relativi fondi. Ora stiamo analizzando il computo metrico del prolungamento e gli atti dei lavori. Si devono fare accertamenti e perizie di stima per stabilire l’eventuale ammontare del credito. Tutte operazioni che richiedono tempo e che non possono interferire con l’avvio del procedimento d’incasso degli oneri messo in atto dall’ufficio tecnico. Mi rendo conto del momento difficile che sta attraversando l’edilizia, per cui non ritengo sia impellente incassare subito tutta la somma, per questo l’ho rateizzata. Ma i soldi devono senza dubbio rientrare nelle casse comunali».
Un dubbio però resta soprattutto perché nessuno tra gli interpellati della precedente amministrazione Olivieri – che conoscono il problema – ha voluto chiarire come mai siano trascorsi così tanti anni senza definire la questione. Eppure il Comune aveva, ed ha, assoluto bisogno di denaro.
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